Gian Micalessin, ll Giornale 18 maggio 2008,, 18 maggio 2008
(rias156038) A «Bodies the Exhibition» tutto è macabramente reale. Le domande innescano raccapriccianti sospetti quando il dottor Gunther von Hagens, inventore del processo capace di plastificare le spoglie mortali, ammette di aver ricevuto dalla Cina cadaveri con i segni dell’esecuzione
(rias156038) A «Bodies the Exhibition» tutto è macabramente reale. Le domande innescano raccapriccianti sospetti quando il dottor Gunther von Hagens, inventore del processo capace di plastificare le spoglie mortali, ammette di aver ricevuto dalla Cina cadaveri con i segni dell’esecuzione. I sospetti s’avvicinano alla certezza quando un trafficante di cadaveri cinese ammette di vendere a 200, 300 dollari l’uno i resti dei condannati a morte. La mostra di cadaveri plastificati ha attraversato le principali città americane ed ora è sbarcata a Vienna, Madrid e Barcellona. La perfetta conservazione è frutto della cosiddetta «plastinazione» l’evoluto metodo di mummificazione messo a punto a fine anni ”70 dall’anatomo patologo tedesco Gunther von Hagens sostituendo liquidi e grassi con incorruttibili polimeri. Arnie Geller, amministratore delegato della Premier Exhibitions, dichiara all’emittente televisiva Abc che tutti quei corpi «sono di provenienza legittima, corpi senza famiglia ceduti dalla Dalian Medica University al laboratorio di ”plastinazione” con cui lavoriamo». Quando il reporter dell’Abc Brian Ross vola a Dalian nella provincia cinese di Liaoning, il direttore della clinica nega di rifornire la mostra anche perché dal 2006 la Cina ha ufficialmente vietato l’esportazione di cadaveri o di loro parti. La vera tappa dell’orrore è un capannone di periferia a sessanta chilometri dall’Università dove le microcamere riprendono una decina di lavoratori sorpresi ad imballare cadaveri e altri resti umani «plastinati» pronti alla spedizione negli Stati Uniti. Intanto l’Abc mette le mani sui moduli d’importazioni dei venti corpi usati dalla Premier Exhibitions e scopre che sono stati denunciati come «modelli di plastica per insegnamento medico».