Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  giugno 02 Lunedì calendario

PANDOLFI Pier Paolo

PANDOLFI Pier Paolo Roma 14 maggio 1963. Oncologo. Già incluso in una lista di candidati al Nobel, laurea a Perugia, ha trascorso tre anni a Londra, dal 1994 è negli Stati Uniti, da ultimo al Beth-Israel Deaconess Medical Center (Harvard Medical School), prima dirigeva il laboratorio di Biologia molecolare e sviluppo del Memorial Sloan Kettering Cancer Center, «il più importante istituto al mondo per la ricerca e la terapia antitumori, al 1.250 della First Avenue a New York. [...] “[...] Volevo curare il cancro e sono andato dove me lo facevano fare. Dove le risorse permettevano di perseguire questo scopo [...] si guadagna bene. Lo scienziato è inserito in un meccanismo molto simile a quello dei campioni di calcio: le università cercano di rubarsi i talenti facendo offerte al rialzo. Il mercato è basato sulla qualità anziché sullo stipendio fisso [...] Quello che perdi negli Stati Uniti, in maniera radicale, è il concetto del lavoro garantito, tanto caro ai nostri sindacati. Qui te lo scordi il posto fisso, ce l’hai solo dopo migliaia di controlli e allora diventi full professor, docente ordinario. Non ti possono licenziare, ma altri ti possono reclutare. È come se Maldini, dopo una vita al Milan, passasse alla Juve perché lo pagano di più. Il gioco è: dinamicità e fluidità del mercato del lavoro basato sul merito [...] Tutti hanno il loro profitto: le università perché attraggono studenti-modello, gli istituti di ricerca perché brevettano le scoperte, gli scienziati con i proventi dai brevetti, le aziende farmaceutiche con i maggiori guadagni” [...]» (Maurizio Natta, “Corriere della Sera” 30/12/2006).