Jeff Wilson, Boirsa & Finanza 31/5/2008 (da Bloomberg), 31 maggio 2008
Il prezzo del mais è cresciuto più in fretta del prezzo della carne, quindi gli allevatori producono in perdita e la bistecca aumenterà del 13% entro la fine dell’anno
Il prezzo del mais è cresciuto più in fretta del prezzo della carne, quindi gli allevatori producono in perdita e la bistecca aumenterà del 13% entro la fine dell’anno. Se si divide il prezzo della carne per il prezzo del mais, viene fuori che la carne non è mai stata così economica - rispetto ai mangimi con cui si nutrono i manzi - dal 1996 a oggi. Aggiustato per l’inflazione il prezzo della carne è calato del 27% dal 1988 a oggi, questo mentre soia, olio d’olivo e mais sono ai massimi. Problemi ovunque: Usa, Cina, India, Europa, Brasile. Il prezzo della bistecca è giù salito in Cina, Russia e India. All’interno di aumenti generalizzati medi del 5,5% di tutto il comparto alimentare nel 2008 (aumenti che hanno già provocato disordini dall’Egitto ad Haiti), i problemi maggiori sono degli allevatori. Il Dipartimento dell’Agricoltura americano calcola che negli ultimi 11 mesi, gli allevatori hanno perso 139,56 dollari per ogni capo venduto. A marzo le perdite hanno raggiunto i 169,80 dollari (nella primavera del 2007 c’era su ogni capo un margine di 46,79 dollari). Il prezzo di un capo da 567 chili è pari a 4,2 volte il prezzo del mais consumato per arrivare al peso della macellazione (valore minimo dal giugno 1996), nel dicembre 2005 questo rapporto era pari a 12. «Nel frattempo il numero dei capi sta calando (-1,4% solo nell’ultimo anno) mentre la domanda internazionale per la carne statunitense aumenta a un tasso del 14%. Un effetto della debolezza del dollaro e dell’aumento del reddito globale medio. Già nel primo trimestre del 2008 il numero delle bistecche esportate è aumentato a un tasso del 29%, una variazione assorbita dal crescente appetito di Russia, Corea del Sud e altre economie. Stando a uno studio della Rural Industries and Development Corp., la domanda globale di bistecca, maiale e pollo è destinata ad aumentare del 50% da qui al 2002»