Michele Arnese - Luciano Mondellini, Milano Finanza 31/5/2008, 31 maggio 2008
L’Italia e il traffico d’armi
Nel traffico di armi, l’Italia, che fu terza o quarta negli anni Ottanta, occupa ormai una posizione marginale, come ammette lo stesso rapporto 2007 della Presidenza del Consiglio dedicato alle nostre esportazioni. Il fatturato del 2007 (+10% sul 2006) è di 1,17 miliardi di euro, i clienti più importanti sono stati i finlandesi, che hanno speso 250 milioni soprattutto per comprare navi cacciamine, e i pakistani, che si sono riforniti di missili antiaerei Spada. Seguono, come clienti, Turchia, Regno Unito e Stati Uniti, che furono i maggiori importatori nel 2006 grazie alla commessa all’Agusta Westland per l’elicottero presidenziale. Il nostro primo esportatore è Finmeccanica (442 milioni di euro), seguito dall’Intermarine di Roberto Colaninno. L’americano Journal of Electronic Defence segnala poi la nostra Elettronica spa, miglior azienda al mondo, fuori degli Stati Uniti, di sistemi elettronici e inganno (apparecchi in grado di depistare il nemico). 200 milioni di fatturato, utile di 13 milioni. Fondata negli anni Cinquanta da Enzo Benigni, guidata oggi da suo figlio Lorenzo, una partecipazione del 49% nella Elbat di Abu Dhabi e del 30% nell’americana Lnx. I Benigni hanno fatto entrare Finmeccanica negli anni Ottanta (33%) e i francesi della Thales negli anni Novanta (31%). L’8% dei ricavi è investito in ricerca.