Corriere della Sera 30/5/08, 30 maggio 2008
In Bolivia è stata scoperta l’impronta umana più antica del mondo, prodotta da un uomo che camminò eretto fra 5 e 15 milioni di anni fa
In Bolivia è stata scoperta l’impronta umana più antica del mondo, prodotta da un uomo che camminò eretto fra 5 e 15 milioni di anni fa. Esperti paleontologi e antropologi, durante una conferenza stampa nella sede del ministero degli Esteri boliviano, hanno infatti mostrato - tra la sorpresa generale e un certo scetticismo degli addetti ai lavori - una sezione di pietra con sopra un’orma di 29,5 centimetri (taglia 39), corrispondente a un uomo alto circa 1 metro e 70 per un peso di 70 chili, che risalirebbe al miocene dell’epoca terziaria, quando la cordigliera delle Ande era in formazione. Se ulteriori indagini confermassero l’autenticità del ritrovamento, andrebbe riscritta la storia dell’evoluzione umana: finora, infatti, si supponeva che il primo ominide capace di spostarsi eretto fosse l’Australopithecus anamensis, di cui furono scoperti in Kenya resti risalenti a quattro milioni di anni fa. L’orma boliviana è stata rinvenuta nelle vicinanze del lago Titicaca, a circa 70 chilometri ad ovest di La Paz: secondo l’archeologo Manuel de la Torre, l’uomo che la lasciò camminava probabilmente sulla spiaggia di quello che all’epoca era un lago che si seccò progressivamente, pietrificandosi e conservando quindi tracce di un antico passato.