ELENA LISA, La Stampa 30/5/2008, 30 maggio 2008
Se non fosse che hanno scelto spontaneamente di frequentare «i campi di dimagrimento forzato» e che per farlo pagano pure, le donne che vogliono buttare giù chili in previsione delle nozze avrebbero tutti i diritti di denunciare per violenza psicologica e maltrattamento allenatori e motivatori: «Sbrigati, palla di lardo, solleva quel tronco e pensa alle risate delle tue cognate quando attraverserai la navata con l’abito da sposa
Se non fosse che hanno scelto spontaneamente di frequentare «i campi di dimagrimento forzato» e che per farlo pagano pure, le donne che vogliono buttare giù chili in previsione delle nozze avrebbero tutti i diritti di denunciare per violenza psicologica e maltrattamento allenatori e motivatori: «Sbrigati, palla di lardo, solleva quel tronco e pensa alle risate delle tue cognate quando attraverserai la navata con l’abito da sposa. Sembrerai una meringa». Non è la parodia di Full Metal Jacket. Ci sono alzatacce a suon di fischi nei timpani, arrampicate con la fune, passo del giaguaro sotto il filo spinato, carri armati e pure gli insulti, ma niente di tutto questo serve per prepararsi alla guerra. Siamo in America dove i «bridal bootcamp» (campi nuziali di addestramento) oggi sono più famosi di palestre trendy e dietologi vip. E ora l’idea è sbarcata in Europa, in Inghilterra, dove hanno subito una piccola variazione che però non riscuote molto successo. Qui i campi, come quello di Trudy Dixon, a Wokingham, vicino a Londra, sono anche per uomini. Le promesse sono allettanti: «Aspettati di dimagrire, di acquisire una perfetta postura, tonificare i pettorali se il tuo abito avrà un corpetto. Ti tireremo su il sedere se hai scelto un vestito attillato e renderemo più toniche braccia e schiena. L’allenamento per ottenere tutto questo sarà la cosa più dura e indimenticabile che avrai mai fatto in vita tua». Una minaccia? Tutt’altro. Il messaggio attira le donne cicciotelle che per fare un figurone si mettono pure in lista d’attesa. I pacchetti di allenamento sono molteplici: c’è chi ha bisogno di corsi intensivi e allora per cinque, sei ore al giorno salta la corda, scavalca muri, si butta nel fango, suda, fatica e si sfoga con pianti disperati perché non regge le urla di incitamento degli allenatori che indossano mimetiche e anfibi. C’è chi vuole dare il meglio di sé e a una settimana dalle nozze si trasferisce direttamente negli stanzoni del campo: giù dalle brande alle 5.25, rifare il letto in una manciata di minuti, colazione leggera e poi pronte per trainare jeep e far rotolare tronchi. C’è chi, più cauta, si accontenta di tre, quattro ore a settimana. I prezzi variano, dai 30 dollari a lezione fino ai 600 a settimana. Sostanzialmente le fatiche offerte sono simili. La differenza la fanno i «guru», i responsabili che qui non sono semplici insegnanti, ma capi plotone. Mark Vendramini, canadese, maestro di uno delle più frequentate strutture del nord America, dice di esserne l’inventore grazie alla richiesta di una cliente della palestra in cui lavorava. Spingere al massimo, distruggersi di fatica. Questa la filosofia dei campi militari che Vendramini ha voluto rivolgere a chi, secondo lui, l’avrebbe accolta con grande entusiasmo: le future spose che non si piacciono. Quelle spaventate dal giudizio e terrorizzate all’idea di essere al centro dell’attenzione per un giorno intero, lui le convince così: «Pensa che il giorno delle nozze è arrivato. Pensa che avrai decine e decine di occhi puntati addosso e tu dovrai poter dire a te stessa: sì, oggi sono splendida!». La scena, solo a pensarci, farebbe scappare chiunque: perciò i campi militari brulicano. E così Vendramini si è spinto oltre inventando l’«heavy metal bootcamp», dove si eseguono esercizi pesantissimi al suono del rock più metallico: «Se il mio campo ha l’effetto di una bomba atomica - assicura - questo sarà l’apocalisse e voi tirerete fuori il lato oscuro della forza». Nel bootcamp di Allan Fine, ad Alberta, vige una regola precisa: sveglia all’alba, nessun ritardo tollerato, pena flessioni e giri di corsa nel cortile: «Per far parte della nostra squadra - spiega - serve poco: una bottiglia d’acqua, scarpe da ginnastica e spirito d’avventura». Le partecipanti sono d’accordo con lui. Sono perfette donne soldato e si dicono entusiaste anche quando, a pochi giorni dal matrimonio, non hanno la forza di fare le prove dell’abito nuziale perché i muscoli sono indolenziti. Nessuna sposa un po’ in carne intende rinunciare a un trattamento simile, anche chi non ha il portafoglio per permetterselo. Per loro sono corsi ai ripari i maghi del marketing che hanno inventato dei programmi, molto simili a quelli che si seguono nei campi, da spedire a casa.