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 2008  maggio 29 Giovedì calendario

Una rissa infiamma il mondo dell’architettura. La Stampa 29 maggio 2008 Una grande rissa nel piccolo mondo dell’architettura

Una rissa infiamma il mondo dell’architettura. La Stampa 29 maggio 2008 Una grande rissa nel piccolo mondo dell’architettura. Immaginate un po’: Renzo Piano, 70 anni, uno degli architetti più rispettati e influenti al mondo, accusato di insudiciare la memoria e l’opera del «papa» dell’architettura moderna, le Corbusier! In discussione c’è il progetto disegnato dall’italiano per una comunità di dodici religiose, a qualche passo dalla cappella di Notre-Dame-du-Haut. Questo capolavoro di Le Corbusier (1887-1965) è appollaiato dal 1955 sulla sommità della collina che domina il piccolo villaggio di Ronchamp, in Haute-Saône (Alta Saona, Franca Contea). Per Piano, progettista di di un’infinità di grattacieli e musei in tutto il mondo, questo piccolo progetto s’è trasformato in una via crucis: petizioni internazionali, contro-petizioni, appelli al ministro della Cultura e guerra aperta con la Fondazione Le Corbusier, gelosa custode della memoria del Maestro. Eppure tutto è stato fatto secondo le regole: la commissione nazionale dei monumenti storici ha dato il suo consenso il 28 giugno 2007, i permessi di costruzione sono stati deliberati l’11 e il 13 marzo 2008. Ma la polemica fa notizia nel momento in cui la Francia propone all’Unesco di iscrivere dal 2009 tra i patrimoni dell’umanità l’intera «opera di Le Corbusier», architettura e urbanistica. Renzo Piano è furibondo: «Ho accettato questo progetto con intenzioni fragili e leggere: il silenzio e la fede. E ora mi trovo sballottato tra clamori e accuse...» Nel suo studio parigino, a due vie soltanto dal suo Centre Pompidou che fu già un divertente scandalo all’inizio degli anni Settanta, mostra il plastico del nuovo progetto: «Guardi, ho ascoltato tutte le osservazioni, ho fatto le correzioni. Gli edifici sono più bassi della cappella, non si vedranno nemmeno, non capisco queste polemiche...» La cappella di Le Corbusier assomiglia a una scultura quanto a un monolite, trasmette potenza tellurica e l’emozione dell’arte. un edificio asimmetrico, irregolare, apparentemente goffo eppure dotato di un equilibrio miracoloso. Le mura curve d’una bianchezza immacolata, il tetto in nudo cemento a forma di corazza di un granchio, tre torri bianche che emergono come calotte e diffondono una dolce soffusa all’interno, intimo e grandioso come una grotta. Pronto a cantare le proprie lodi e ad attaccare i suoi immaginari persecutori, il Maestro scriveva nel 1955 a sua madre: « l’architettura più rivoluzionaria che sia stata realizzata da molto tempo... Ma il diavolo sicuramente sta sghignazzando in qualche angolo, non resta certo inoperoso. Roma ha messo gli occhi su Ronchamp. Mi aspetto tempeste, villanie, colpi bassi...» E dove si nasconde il diavolo? Forse nel successo che hanno avuto questi luoghi: centomila persone visitano ogni anno la cappella, una buona metà stranieri. Vi si celebrano messe, battesimi, rari matrimoni. Ma lo spirito religioso s’è perso all’ombra del monumento. «Bisogna ridare a questo luogo un valore aggiunto spirituale», sostiene l’Associazione Opera Notre-Dame-du-Haut che gestisce il sito. La soluzione: installare una comunità religiosa sul terreno dell’Associazione accanto alla cappella. Nel 2005 l’accordo è stato concluso con l’ordine contemplativo delle clarisse, pronte a vendere il loro convento di Besançon dove sono impiantate dal XIII secolo per finanziare la costruzione di una nuova comunità. La commissione è così arrivata a Renzo Piano: dodici celle per le religiose, altre per ospitalità temporanee, sale di riposo e riunione, un oratorio di venticinque posti, un nuovo edificio per l’accoglienza dei visitatori. In tutto 1.500 metri quadri da costruire per un costo di 9 milioni di euro, un terzo dei quali destinati a nascondere gli edifici e il parcheggio nel paesaggio. «I miei edifici sono come delle foglie che si staccano dalla foresta - spiega Piano -. Ma non per nasconderli! Il mio linguaggio non è in competizione con Le Corbusier. un linguaggio onesto per questo progetto. Non sono gli edifici che scompaiono, ma le clarisse». Protesta il presidente della Fondazione Le Corbusier Jean-Pierre Duport: «Le Corbusier era molto attaccato all’aspetto spoglio della collina. Ora non soltanto il progetto ne prevede l’edificazione, ma si nasconde piantando degli alberi. Il fatto che sia stato affidato a Renzo Piano non significa che sia una cambiale in bianco...» Lo storico Gilles Ragot ha spulciato tra gli scritti di Le Corbusier per trovare argomenti da usare contro il nuovo progetto. Scriveva il maestro nel 1960, quando fu presentato un altro progetto su quella stessa collina: «Ronchamp è costruita, non ricominciate». Nel 1961: « folle! Lasciate Ronchamp così com’è. Non aprite la porta all’abominio!» E nel 1962: «Non ristrutturate, vi supplico. Lasciate le cose in questo stato così emozionante». Gli avversari del progetto Piano sono certi: bisogna fare il convento molto più lontano anche se i duri della Fondazione vedono male anche solo l’arrivo delle clarisse: «Bisogna respingere un’esagerata trasformazione di Ronchamp in senso religioso», dice Michel Kagan. Jean-Louis Cohen, invece, sospetta altri interessi: «Re-spiritualizzare Ronchamp nasconde una truffa immobiliare. Le clarisse hanno tutte più di 75 anni. Chi ci garantisce che la loro comunità non si trasformerà in un hotel?» Copyright Le Monde Le Corbusier (a sin.) pseudonimo di Charles Edouard Jeanneret Gris (1887’1965), è stato un architetto, urbanista, pittore e designer.  considerato uno dei grandi maestri del Movimento Moderno. Renzo Piano (a des.) nato nel 1937, si è formato alla scuola di Albini e del razionalismo italiano, ha firmato opere come il Beaubourg di Parigi, la Potsdamer Platz di Berlino, il Lingotto di Torino. GRGOIRE ALLIX