Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2008  maggio 28 Mercoledì calendario

La tempistica tra decreto e magistrati. Il Sole 24 Ore 28 maggio 2008 È come in un legal thriller

La tempistica tra decreto e magistrati. Il Sole 24 Ore 28 maggio 2008 È come in un legal thriller. La trama di John Grisham e la penna di Don De Lillo, che con il suo Underworld ha profetizzato l’abominio della società dei rifiuti. Da un paio di giorni uomini molto simili ai monatti di manzoniana memoria, maschere al posto dei cappucci, spargono tonnellate di polvere di calce sulle montagne di monnezza nel tentativo estremo di bloccarne la putrefazione. Nulla potrà questa polvere sottile che s’insinua nei polmoni come borotalco contro il caldo feroce e l’irruzione sulla scena del terzo e ultimo potere, la magistratura. In 12 ore siamo passati dalle barricate di Chiaiano all’onda d’urto di 25 arresti che strappano i fragilissimi fili del dialogo faticosamente riannodato. Decapitata la struttura di vertice dei sette Cdr, che insieme alla discarica di Macchia Soprana fagocitano in questi giorni tutti gli scarti della Campania. Ai domiciliari Marta di Gennaro, responsabile rischi antropici della Protezione civile, braccio destro di Bertolaso nella sua prima avventura partenopea e poi del prefetto Alessandro Pansa. Inquisito lo stesso Pansa, che in ossequio al suo rango ha ricevuto l’avviso di garanzia direttamente dalle mani del Procuratore capo della Repubblica di Napoli, che ieri mattina ha varcato la soglia di quella Prefettura dove neppure una settimana fa era riunito al gran completo l’Esecutivo guidato da Silvio Berlusconi. Solo uno sceneggiatore avrebbe potuto studiare un ingresso in scena così teatralmente dirompente. Se i luoghi e gli uomini che rappresentano le istituzioni sono interpretabili secondo la legge dei segni, altrimenti detta semeiotica, l’avviso di garanzia recapitato al rappresentante del Governo è qualcosa di più che il rispetto di un protocollo tra gentiluomini. Da giorni i magistrati di tutta Italia si macerano nella lettura di commi e articoli di un decreto legge per l’emergenza rifiuti che con l’istituzione delle Superprocure introdurrebbe surrettiziamente il controllo politico sui giudici. Una disputa da giuristi e costituzionalisti che cade in un luogo - Napoli - nel bel mezzo di una doppia e lacerante emergenza: quella dell’ordine pubblico e l’altra, potenzialmente ben più devastante, di natura sanitaria. Il procuratore Giandomenico Lepore si è affrettato a rassicurare i napoletani. Il controllo dei giudici sul corretto funzionamento della raccolta e smaltimento dei rifiuti è sinonimo di vigilanza altissima. Una lettura che non convince la gente di Chiaiano e Marano. I più stretti collaboratori del sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, lo dicono come se fosse la cosa più naturale del mondo: se gli avvisi di garanzia fossero arrivati 24 ore prima, nel pieno della trattativa con il sottosegretario Guido Bertolaso, le barricate di cassonetti uniti uno all’altro dal filo spinato non sarebbero mai state rimosse. Facce buie anche tra gli uomini della Protezione civile. Uno di loro si lascia scappare una battuta: «Adesso ci aspettiamo di tutto. Qualche testa calda potrebbe danneggiare le trivelle che da ieri mattina perforano la cava». Fiducia, dialogo e rispetto delle istituzioni sono parole che in queste ore si sono caricate di dosi crescenti di scetticismo. Bertolaso se ne sta rintanato a Palazzo Salerno, cinquanta passi di fronte la Prefettura. Ieri pomeriggio lungo colloquio con il sindaco di Terzigno, il "guerriero berlusconiano", dove si lavora all’allestimento di due discariche. Nessuno sa cosa accadrà questa mattina. Con la chiusura dei Cdr, la monnezza potrebbe tornare a tracimare tra via santa Lucia e via Toledo come nei primi giorni di maggio. Da allora solo il meteo è cambiato: vento di scirocco e temperature africane ci informano a modo loro che anche questa volta la perentorietà della natura avrà la meglio sulle eterne dispute terrene. Mariano Maugeri