(d.d.p.), la Repubblica 29/5/2008, 29 maggio 2008
Reati stranieri. la Repubblica, giovedì 29 maggio ROMA - Tra attese, ostacoli e difficoltà, superando decreti flussi e varie burocrazie, cresce il numero degli stranieri che si stabilizzano
Reati stranieri. la Repubblica, giovedì 29 maggio ROMA - Tra attese, ostacoli e difficoltà, superando decreti flussi e varie burocrazie, cresce il numero degli stranieri che si stabilizzano. E quando gli ex clandestini riescono ad arrivare al traguardo scelgono la regolarità: lavorano, si sposano e fanno figli che vanno a riempire le culle e le aule italiane vuote. L´Istat analizza il fenomeno dell´immigrazione, uno dei più importanti cambiamenti sociali degli ultimi anni, l´Italia è infatti una destinazione europea privilegiata, molte etnie si mescolano nel nostro paese dando vita ad un puzzle socio-culturale che non ha precedenti né riscontri nella storia europea recente. Un movimento migratorio sempre in movimento, dai confini oscuri e fluidi che rende gli italiani sempre più ansiosi ed insicuri. Si diffonde infatti come un virus la paura. I cittadini stranieri residenti in Italia sono 3,5 milioni, il 5,8 per cento dei residenti, la maggior parte degli immigrati proviene dall´est europeo ma anche dall´Africa settentrionale, dall´Asia, dal centro e dal Sud America. E per la prima volta si è raggiunto l´equilibrio tra i sessi. Una volta poi che si sono regolarizzati gli stranieri fanno figli, le donne immigrate nel 2006 hanno avuto in media 2,5 figli, il doppio di quelli avuti dalle italiane (1,26), i nati da genitori stranieri sono stati durante quei dodici mesi 58 mila, il 10,3 per cento del totale dei nati residenti. Percentuale che arriva al 14,3 considerando anche i 22 mila bambini venuti al mondo all´interno di convivenze o matrimoni misti. La maggiore propensione delle straniere ad avere figli - fa notare l´Istat - ha contribuito alla ripresa della fecondità che c´è stata nel nostro paese dal 1995, passata da 1,19 figli a 1,33 nel 2007. Oggi i bambini e gli adolescenti stranieri residenti nel nostro paese sono 666 mila, una vera impennata rispetto all´anno precedente, con 80 mila presenze in più, del resto, nelle culle degli ospedali in un anno ne nascono circa 60 mila e sui banchi di scuola sono già oggi più di mezzo milione. Anche se l´integrazione e la parità è ancora una dura conquista, sottolinea l´Istat, questi ragazzi infatti sono i più "sofferenti" dal punto di vista del rendimento scolastico. Gli stranieri, dunque si regolarizzano ma si diffonde come un virus incontrollabile la paura. L´Istat fa notare che «la propensione a delinquere degli stranieri regolari è di poco superiore a quella della popolazione italiana» mentre «il contributo degli stranieri a fenomeni di devianza è in aumento ed è dovuto soprattutto alla componente irregolare, molto elevata per reati come furto, rapina, contrabbando». Nei reati presi in considerazione, «le persone senza permesso di soggiorno sono sempre la maggioranza del totale degli stranieri denunciati». E sono persone che «verosimilmente il permesso di soggiorno neanche lo richiedono». Tuttavia la percezione d´insicurezza degli italiani ha avuto un boom tra il 2003 ed il 2006, portando dal 27,4 per cento al 34, 6 per cento le famiglie che ritengono di vivere in una zona molto o abbastanza a rischio. Per i ricercatori l´aumento del senso di insicurezza «più che dalla gravità dei reati dipende dalla loro diffusione e visibilità». Il rapporto segnala anche che «in realtà dall´inizio degli anni ´90 molte tipologie di reato, come i furti, hanno registrato un andamento decrescente. Anche gli omicidi sono diminuiti: tra questi è in aumento soltanto il segmento degli omicidi che si consumano in famiglia». Mentre il tasso di borseggi ed altri reati contro il patrimonio è più elevato di quanto non fosse negli anni ”50-´70. MARINA CAVALLIERI