Sara Faillaci, Vanity Fair n. 22, 4 giugno 2008, 4 giugno 2008
(rias) L’indole del dongiovanni sgarbato. Vanity Biiip. 04-06.08 Sara Faillaci intervista Vittorio Sgarbi
(rias) L’indole del dongiovanni sgarbato. Vanity Biiip. 04-06.08 Sara Faillaci intervista Vittorio Sgarbi. Il sesso è un cocomero. Le donne vanno trattate come angurie. Stralci. Vittorio Sgarbi vive in una suite del Town House di Milano, il primo sette stelle d’Europa, all’ultimo piano, due stanze e due bagni con affaccio su Galleria Vittorio Emanuele. Quando entra la Faillaci è stravaccato sul divano, circondato da pile di giornali. Il televisore al plasma è acceso e lo resterà per tutto il tempo dell’intervista. Idem il telefono cellulare, che suona in continuazione. E’ il proprietario che lo paga, riferisce Sgarbi, ricordando di essere l’ottava stella dell’albergo. Vive lì da quando non c’erano ancora i letti e scopava sul pavimento. Alemanno piace a Sgarbi perché ha annunciato di voler smantellare la teca dell’Ara Pacis, ma ancor deve capire se ha personalità. La Faillaci chiede dei rapporti con Berlusconi e lui descrive la fine della democrazia: «Il suo complesso di superiorità lo porta a circondarsi di figure piccoline […]. Emblematico di questo sistema è il commento alle farneticazioni di Ciarrapico: ”Non c’è problema, tanto diventerà senatore e non conterà più niente”. […] Sa come li scegli Berlusconi i suoi candidati? Ti invita a cena […], insiste: ”Tranquillo, tu non devi fare proprio niente”. […] A me Berlusconi non mi vuole neanche come servo. Ma quello più incazzato di tutti con lui è Formigoni, perché è un vecchio democristiano, con i coglioni […]. Il vero democristiano vede in Berlusconi la negazione del suo modo di fare politica. […] Del resto nel Partito democratico non si sono comportati molto diversamente. Berlusconi ha fatto eleggere la Carfagna, Veltroni la Madia, una che ha detto: ”Porterò la mia inesperienza in Parlamento” […]. La sua faccia mi era stranamente familiare. Poi ho ricordato: ho avuto un flirt con sua madre, che le assomiglia molto». Per Sgarbi il sesso ”è come l’inizio di una notte d’estate: hai mangiato e stai per andare a riposare quando trovi un banchetto di cocomeri. Non hai fame, e fino a quel momento non hai pensato che volevi un cocomero, ma ti fermi e lo mangi. Consumi e te ne vai”. Le donne gli piacciono molto truccate, con la faccia un po’ da sgualdrina. ”Ma non puttane vere: io posso scopare solo una donna che mi vuole molto, è lei che deve pagare me”. […] ’La durata di un rapporto dipende dalla leggerezza: io sono pesantissimo ma ci sono poco, quindi la mia incidenza sulla vita altrui è relativa”. […] Sabrina Colle, la fidanzata. ”Difficile che possa rimanere incinta di me, dal momento che non scopiamo da anni. Lo troverei improprio: scopare sempre la stessa donna è una forma di perversione, da maniaci sessuali”. Le madri dei suoi figli. «La seconda era felicissima della bambina, mi scriveva: ”Ne facciamo un altro?”, ma a me fare sesso con la madre di mio figlio sembrerebbe un incesto». […] La terza. ”[…] A Mediaset, dove conducevo Sgarbi quotidiani. Lì avevo un’abitudine: tutte le ragazze che mi venivano a trovare le portavo sull’impianto luci dello studio della De Filippi, e lassù le scopavo. […]”. Il primogenito. ”Lo vedo poco. Però è un bel tipo, mi assomiglia. E non è finocchio”. Non pensa mai alla morte Sgarbi: ”Tutto nella mia vita succede per accadimenti casuali […] però so che morirò a 84 anni”. Lo predisse una veggente ad una ex fidanzata. E lui ci crede perché non ha detto ottanta: ”Un numero preciso è sempre convincente”. Sara Faillaci, Vanity Fair n. 22, 4 giugno 2008