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 2008  maggio 29 Giovedì calendario

» 2008-05-28 19:29

BARI, NASCE SENZA RENI. TOLTO AI GENITORI PER CURARLO
BARI - Davide ha solo un mese, ma quasi certamente non vivrà a lungo. E’ nato il 28 aprile scorso a Foggia, affetto dalla sindrome di Potter, cioé senza reni, con i piedi torti e con gli ureteri e la vescica assenti o poco sviluppati. Ai suoi genitori, Maria Rita di 33 anni e Massimo di 38, il Tribunale dei minorenni di Bari ha sospeso la potestà genitoriale per non aver deciso in tempi rapidi se dare o meno l’assenso a sottoporre il piccolo a dialisi, come indicato dai medici. La coppia ha fatto ricorso allo stesso Tribunale dei minorenni di Bari: oggi la decisione, che però verrà notificata domani o venerdì.

La notizia è stata pubblicata oggi sulla Gazzetta del Mezzogiorno. Davide è ancora in un’incubatrice, sottoposto a dialisi in una stanza al primo piano dell’ospedale pediatrico ’Giovanni XXIII’ di Bari. Vi è stato trasferito poco dopo la nascita su decisione del primario di Neonatologia dell’ospedale di Foggia, al quale il neonato è stato affidato dal Tribunale dei minorenni di Bari dopo la sospensione della potestà genitoriale. All’inizio i medici di Foggia avevano detto ai genitori che Davide non aveva speranza.

Poi però era arrivato il contrordine, con la richiesta di sottoporlo a dialisi. I genitori avevano tentennato nel decidere, e nel giro di poche ore è arrivato il provvedimento del Tribunale. Per il comitato etico del ’Giovanni XXIII’, riunitosi il 21 maggio scorso, non si tratta di accanimento terapeutico. Uno zio del piccolo, Antonio Vigilante, sostiene però il contrario sottolineando che i medici avrebbero ogni giorno difficoltà ad individuare l’arteria attraverso cui praticare la dialisi, e ricordando che alla riunione del comitato etico non è stato consentito di partecipare ai genitori di Davide.

A loro posto c’era il tutore. Contro la sospensione della potestà genitoriale è stata avviata anche una petizione on line che è stata firmata, tra gli altri, da Mina Welby, vedova di Piergiorgio. "Mio figlio - racconta il papà di Davide - è sottoposto ad un calvario. Per ora riesce a sopportare queste terapie ma poi sarà per lui una vita d’inferno. Avevamo chiesto solo un po’ di tempo per poterci informare, per telefonare al primario del Bambin Gesù di Roma, dove ci avevano detto che sarebbe stato trasferito Davide, e capire se era giusto sottoporlo a dolore inutile. Poi hanno deciso gli altri e ora, anche se ci verrà restituita la patria potestà, non sappiamo più che fare". "Nel prendere decisioni così importanti e gravose per la famiglia come la dialisi che riguardano la vita di neonati con gravi malformazioni, serve sempre il consenso dei genitori". Questo il parere del nefrologo Giuseppe Remuzzi dell’istituto Mario Nergi di Bergamo che aggiunge: "Ci sono genitori che farebbero qualunque cosa se ci fossero prospettive, ma quando non ce ne sono occorre grande prudenza e comunque avere sempre il loro consenso".

I genitori di Davide attendono ora la decisione del Tribunale dei minorenni sull’istanza di revoca della sospensione della potestà genitoriale.

Un’istanza, come ha sottolineato il legale della coppia, l’avv.Michele Varna del foro di Foggia, basata "soprattutto sul buon senso". Quello che, secondo Massimo e Maria Rita, sarebbe mancato quando c’erano da prendere decisioni fondamentali per il destino del piccolo Davide.