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 2008  maggio 28 Mercoledì calendario

2008-05-28 13:19

"CINA PUNITA DAL SISMA", SHARON STONE RISCHIA IL BOICOTTAGGIO
I film di Sharon Stone rischiano di essere boicottati in Cina, in seguito alle dichiarazioni dell’attrice, che in un’intervista al Festival di Cannes pubblicata sul sito Hollywood Scoop, aveva definito la tragedia del terremoto a Sichuan un evento "interessante", accaduto per una sorta di "punizione divina" in risposta alla repressione in Tibet da parte del governo cinese. Sharon Stone aveva azzardato che l’ecatombe del terremoto che il 12 maggio scorso ha sconvolto la Cina causando oltre 70.000 morti, sia stata l’effetto di un "karma sfavorevole". "Dopo aver visto la violenza e il sangue in Tibet - aveva detto l’attrice - mi sono interrogata e non riuscivo a capire. Poi c’é stato il terremoto e allora mi sono resa conto che si trattava di karma", il principio che nelle filosofie orientali regola la vita dell’universo. Insomma, secondo la Stone il terremoto non sarebbe stato altro che la punizione meritata dai Cinesi per aver soffocato le rivendicazioni dei monaci buddisti. La risposta della Cina non si è fatta attendere: i giornali, le televisioni e l’opinione pubblica hanno espresso giudizi molto duri nei confronti dell’attrice 50enne e in molti hanno invitato a boicottare lei e i film che la vedono protagonista, rari, a dire il vero. Alcuni hanno replicato che, in base a questa filosofia, anche lo tsunami del 2004 e gli attacchi dell’11 settembre del 2001 dovrebbero essere semplicemente un karma sfavorevole, altri invece hanno detto che persino il Dalai Lama si starà vergognando per la Stone e che nessuno si può permettere di lasciarsi andare a congetture del genere. Si sta alzando un polverone anche in rete: oltre a migliaia di commenti durissimi su YouTube, dove appare il video dell’intervista, ed é stato creato un sito apposito per lanciare critiche contro la Stone.

IL LAGO FA PAURA, OLTRE 150MILA EVACUATI Sono circa 160mila le persone che sono state evacuate dalle zone minacciate dal possibile straripamento di un lago nel Sichuan, la regione della Cina sudoccidentale colpita da un devastante terremoto il 12 maggio scorso. Lo affermano i mezzi d’informazione cinesi. Il pericolo immediato è rappresentato da un lago formato dalle frane quattro chilometri a nord di Beichuan, uno dei centri più vicini all’ epicentro del sisma.

Il terremoto è stato del grado 7.9 della scala Richter e ha provocato la caduta di interi pezzi di montagna, alcuni dei quali hanno interrotto il corso del fiume Qianjiang creato l’enorme lago. Da ieri duemila tra soldati ed ingegneri sono al lavoro per creare un canale che permetta di svuotare gradualmente il bacino che racchiude quasi 150milioni di metri cubi d’acqua. Il lavoro dovrebbe essere completato entro al massimo cinque giorni. Nel caso in cui lo straripamento diventi inevitabile, le autorità hanno un piano per far evacuare 1,3 milioni di persone, tra cui gli abitanti della città di Mianyang e i coloro che hanno perso la casa e vi hanno trovato rifugio dopo il terremoto