Elvira Serra, Corriere della Sera 28/5/2008, 28 maggio 2008
Corriere della Sera, mercoledì 28 maggio La vita da famiglia allargata I Cesaroni fra realtà e fiction MILANO – Sono tutti Cesaroni
Corriere della Sera, mercoledì 28 maggio La vita da famiglia allargata I Cesaroni fra realtà e fiction MILANO – Sono tutti Cesaroni. Simona Izzo e Ricky Tognazzi. Elenoire Casalegno e Omar Pedrini. Diego Abatantuono e Giulia Begnotti. Tiziana Rocca e Giulio Base. Marco Tardelli e le sue tre donne importanti. Tutti insieme appassionatamente a Natale, durante le vacanze estive, nei weekend. Magari non (sempre) con gli ex partner, ma (quasi) sempre con i figli di ognuno. Loro, i «vip», agevolati nella gestione allargata da una buona disponibilità economica. Gli altri – 775 mila famiglie italiane ricostituite (erano 567 mila dieci anni fa, fonte Istat) – uniti nella stessa corsa ad ostacoli che è la ricerca dell’armonia tra ex mogli, mariti, mamme, papà, suoceri e new entry. Una moltitudine che si specchia nel telefilm di Canale 5, di cui ha decretato il successo. «Io? Mi sento molto Lucia-Elena Sofia Ricci, perché deve sistemare tutto, mettere ordine tra le varie esigenze», dice Simona Izzo, che già diciott’anni fa con Papà prende moglie aveva raccontato la difficile quotidianità tra un vedovo (Marco Columbro) e una separata (Nancy Brilli). Parla non soltanto da regista, ma da madre di Francesco Venditti, che aveva 10 anni quando nella sua vita sono entrati Ricky Tognazzi e Sara, lei 4 anni. «Abbiamo subito cercato di addolcire le parole: matrigna è diventata mamiña, patrigno papiño. I momenti più difficili? Quelli nei quali noi genitori acquisiti litigavamo. Ma le vacanze sono state sempre indimenticabili. E i ragazzi sono cresciuti come fratello e sorella». E se tra i due nascesse l’amore, come accade nella fiction tra Eva e Marco? «Oddio, così mi sconvolge la vita! Vuole farmi perdere trenta chili in un colpo solo?», scherza, non troppo, Elenoire Casalegno, a pieno titolo membro dei «Cesaroni lombardi»: sua figlia, Swami, 9 anni, l’ha avuta da Ringo; il suo compagno, Omar Pedrini, è invece papà di Pablo, 15. Elenoire spiega: «Mai dire mai, ma mi sembra improbabile un innamoramento tra Pablo e Swami, perché è da più di sei anni che io e Omar viviamo insieme e i nostri figli sono cresciuti come fratelli. All’inizio c’era un po’ di gelosia. Nel tempo, si è tutto appianato». Il problema non si pone quando hai una femminuccia che fa da mammina a chi arriva dopo. «Cristiana aveva 4 anni quando ho sposato Giulio (Base, ndr), poi sono nati Vittorio e Valerio, oggi 6 e 4 anni», racconta Tiziana Rocca. «Nell’allegria e nella voglia di giocare noi siamo molto Cesaroni, e infatti li guardiamo spesso insieme. In questo siamo una famiglia molto "tradizionale"». Ed è una famiglia «molto allargata » anche quella di Marco Tardelli, l’urlo dei Mondiali 1982. «Tre storie importanti: una figlia dalla prima moglie, Sara; uno dalla seconda compagna, Nicola; mentre la terza ha figli suoi». Da qualche anno passano tutti insieme il giorno di Natale. E in agenda non mancano mai le vacanze in Sardegna, a un passo dalla casa dell’ultima ex. «Per far funzionare le cose bisogna essere intelligenti, poco permalosi e molto civili. Talvolta far finta di niente quando si sente qualcosa che non ci piace». E cosa non si fa per i figli lo sa Diego Abatantuono, che ha avuto Marta dall’ex moglie Rita Rabassini e poi Matteo e Marco dalla compagna Giulia Begnotti. «Per farli crescere insieme io e Giulia ci siamo trasferiti per sei anni nel Lucchese. E lì, tutti a un passo, i nonni di mia figlia sono diventati i nonni dei due maschi», spiega l’indimenticabile Donato di Eccezzziunale... veramente. La famiglia allargata, per lui, è «la conseguenza di una separazione, certo, e dell’intelligenza e della sensibilità degli adulti. Superato l’astio iniziale, la mia ex moglie e la mia compagna sono diventate amiche. Non nego che le nostre condizioni economiche ci hanno aiutato a gestire più facilmente necessità e imprevisti ». Loro come i Cesaroni? «Noi siamo gli Abatantuoni. Anzi, ho già minacciato il mio amico Claudio Amendola di fare i Brambilloni: gente milanista, più di destra, e del Nord». Elvira Serra