Francesco Viviano, la Repubblica 26/5/2008, pagina 40., 26 maggio 2008
la Repubblica, lunedì 26 maggio Al numero 18 di via Salvatore Meccio, nel cuore di Palermo, c´è il consolato russo, al numero 20 l´«ambasciata» del comune di Lampedusa-Linosa
la Repubblica, lunedì 26 maggio Al numero 18 di via Salvatore Meccio, nel cuore di Palermo, c´è il consolato russo, al numero 20 l´«ambasciata» del comune di Lampedusa-Linosa. E, come nei balconi della rappresentanza russa, anche in quelli di Lampedusa sventolano tre bandiere: quella azzurra e stelle dell´Unione Europea, quella italiana e quella del comune di Lampedusa. La sede di rappresentanza della maggiore delle isole Pelagie è al secondo piano di un palazzo stile liberty, 200 metri quadri circa, ben arredato, due stanze da letto, due bagni, uno stanzino, un grande terrazzo ed uno studio con un computer. Grande tanto quanto il consolato russo dove stazionano i carabinieri e dove c´è il posto riservato per un paio automobili con la targa CC o CD (Corpo consolare o Corpo diplomatico). Nessun posto riservato, invece, per l´«ambasciata» lampedusana così come la chiamano ormai tutti gli isolani, da quando nel dicembre scorso il sindaco Bernardino De Rubeis, eletto con una lista civica nella quale sono confluite le formazioni politiche dell´isola, tranne l´ex Pd-Ulivo, decise che l´isola aveva «bisogno» di una sua rappresentanza a Palermo, vicino al palazzo della Regione. Una decorosa rappresentanza, l´unica in Italia e forse nel mondo, perché non esiste nessun comune italiano che abbia un´«ambasciata» nel capoluogo di regione. Ma a Lampedusa tutto è possibile e così per rendere ancora più decorosa la sede «distaccata» del comune di Lampedusa, il sindaco ha inviato sul posto l´unico giardiniere che è sulla pianta organica del comune. Il suo compito è quello di tenerla in ordine ma non di provvedere alle pulizie. Per quelle è stata assunta un´altra persona ed un´altra ancora, quella che dovrebbe curare le pubbliche relazioni, con il pubblico e tenere i contatti con la Regione, presto potrebbe essere assunta. Un´assunzione che non è stata ancora formalizzata perché nel frattempo la Corte dei Conti, ha aperto un´istruttoria sulla base di una denuncia del rappresentante dell´opposizione al comune di Lampedusa dove il vicesindaco è la neo senatrice Angela Maraventano, eletta nelle liste della Lega Nord. La Corte dei Conti adesso vuole vederci chiaro ed ha cominciato a spulciare tra le carte, acquisendo l´ordinanza con la quale si istituisce l´«ambasciata» di Lampedusa a Palermo, il contratto di locazione della sede e tutte le spese necessarie che un comune come quello dell´isola delle Pelagie, le cui finanze non sono certamente floride, non potrebbe permettersi. Così si scopre che il contratto di locazione è stato già formalizzato e prevede un affitto della sede pari a 1.400 euro al mese, per sei anni. In più ci sono gli stipendi del «maestro di casa», della donna delle pulizie e quelle previste per il Pr, Vincenzo Cantafia, fratello dell´ex deputato regionale dei Ds, Francesco. Insomma una spese che, mensilmente, si aggira sui quattro mila euro. Ma il sindaco difende la sua scelta e nell´ordinanza, ricordando che l´isola ogni anno ospita la manifestazione «Oscià» organizzata da Claudio Baglioni, scrive che «la scelta deriva dalla necessità di utilizzarla oltre che come ufficio per la propria attività istituzionale». Francesco Viviano