Enrico Franceschini, la Repubblica 28/5/2008, pagina 31., 28 maggio 2008
Londra - Un italiano sale al vertice della più grande azienda di telefonia mobile al mondo. Vittorio Colao è stato nominato ieri "chief executive", ovvero amministratore delegato, della Vodafone, dove ricopriva già dal 2006 la carica di capo delle operazioni europee e di "vice" di Arun Sarin, l´amministratore delegato uscente
Londra - Un italiano sale al vertice della più grande azienda di telefonia mobile al mondo. Vittorio Colao è stato nominato ieri "chief executive", ovvero amministratore delegato, della Vodafone, dove ricopriva già dal 2006 la carica di capo delle operazioni europee e di "vice" di Arun Sarin, l´amministratore delegato uscente. Del cambio della guardia alla guida della società si parlava da mesi a Londra, ma è arrivato prima del previsto: «Questo è il momento giusto per farlo», ha detto il 53enne Sarin, prevedendo che Colao proseguirà la strategia di espansione della Vodafone nei mercati emergenti e sul web. «Vodafone giocherà un crescente ruolo su Internet», si è limitato a confermare Colao, che entrerà nelle sue nuove funzioni di ad a luglio. L´annuncio è coinciso con la diffusione del bilancio annuale della Vodafone, ancora più positivo delle aspettative, con un fatturato di 40 miliardi di sterline e profitti record di oltre 6 miliardi e mezzo di sterline (circa 8 miliardi di euro). Positivi anche i risultati della Vodafone Italia, che raggiunge i 30 milioni di clienti con un aumento del 9,7 per cento e con ricavi stabili, a oltre 8,16 miliardi di euro (+ 0,4 per cento), in una fase di altissima concorrenza, riduzione dei costi di ricarica e delle tariffe di terminazione. La nomina di Colao, insieme ai buoni risultati di bilancio, è stata accolta con favore nella City, dove il titolo della Vodafone ha registrato un rialzo del 3,5 per cento. Il 46enne Colao, scriveva ieri il Financial Times, che ha preannunciato la successione al vertice di Vodafone in prima pagina, «ha ottenuto il rispetto degli analisti del settore combinando il compito cruciale di tagliare i costi nelle operazioni dell´azienda in Europa con la capacità di aumentare al tempo stesso le entrate». Il manager italiano si è concentrato in particolare, sottolinea il quotidiano finanziario, «nel persuadere un maggior numero di clienti a usare i telefonini per traffico di dati e per navigare in rete»: il campo su cui chiaramente intende puntare di più per il futuro. Nato a Brescia, figlio di un ufficiale dei carabinieri, laureato alla Bocconi, sposato e padre di due figli, Colao ha iniziato la sua carriera nel 1986 alla società di consulenze McKinsey, quindi è andato a specializzarsi ad Harvard, e nel 1991, dopo un breve passaggio alla banca di investimenti Morgan Stanley, è tornato alla McKinsey. Nel 1996 è stato nominato amministratore delegato della Omnitel, uno dei suoi clienti alla McKinsey, che è poi stata rilevata dalla Vodafone britannica, di cui Colao è divenuto a quel punto il responsabile per il Sud Europa. Nel 2004 ha lasciato la Vodafone per diventare amministratore delegato della Rcs, la società che pubblica tra l´altro il Corriere della Sera: ha aumentato i profitti ma, nota il Financial Times, si è «scontrato con alcuni degli azionisti», ed è dunque tornato alla Vodafone come numero uno delle operazioni europee e braccio destro dell´ad Sarin. Secondo indiscrezioni degli ambienti finanziari londinesi, la sua nomina al vertice sarebbe stata sollecitata personalmente da sir John Bond, il presidente della Vodafone, ma fonti della compagnia insistono che è stato l´ad uscente, Arun Sarin, a voler riportare Colao alla Vodafone per farne il suo erede. Enrico Franceschini