ItaliaOggi 27 maggio 2008, Pierluigi Magnaschi, 27 maggio 2008
D’Alema fa il Masaniello in opposizione a Veltroni. ItaliaOggi 27 maggio 2008 La partecipazione di Alessandra Mussolini (Pdl) alla manifestazione contro l’apertura della discarica di Chiaiano, alla periferia di Napoli, è una decisione che andrebbe chiaramente censurata dal Pdl, che, oltretutto, ha la responsabilità di aver ripescato politicamente la nipotina di Benito Mussolini, che, per carità, non può certo essere chiamata a rispondere delle colpe dello zio mascelluto, ma che anche, con quel cognome, non costituisce certo un bel biglietto da visita per il partito di cui fa parte e che aspira, legittimamente, a entrare nel Partito popolare europeo (Ppe)
D’Alema fa il Masaniello in opposizione a Veltroni. ItaliaOggi 27 maggio 2008 La partecipazione di Alessandra Mussolini (Pdl) alla manifestazione contro l’apertura della discarica di Chiaiano, alla periferia di Napoli, è una decisione che andrebbe chiaramente censurata dal Pdl, che, oltretutto, ha la responsabilità di aver ripescato politicamente la nipotina di Benito Mussolini, che, per carità, non può certo essere chiamata a rispondere delle colpe dello zio mascelluto, ma che anche, con quel cognome, non costituisce certo un bel biglietto da visita per il partito di cui fa parte e che aspira, legittimamente, a entrare nel Partito popolare europeo (Ppe). La politica, infatti, è anche, e inevitabilmente, comunicazione. E adesso che siamo così innervati in Europa, la politica italiana è diventata anche comunicazione internazionale. Che impressione vi farebbe un onorevole tedesco che si chiamasse Hitler e non solo fosse nipote del dittatore ma che si dicesse solo in parte dissociato dalle idee di cotanto ascendente? Nessuno certo ha colpa di essere zoppo. Però, se sei zoppo, puoi fare un sacco di cose, ma non puoi certo aspirare a correre i 100 metri piani. E la Mussolini, con quel nome e quelle idee, è zoppa politicamente. Ma se la Mussolini indigna, Massimo D’Alema preoccupa profondamente. La prima conta poco più di se stessa. Il secondo, invece, è il numero due del più grande e, in pratica, unico partito di opposizione. D’Alema, quindi, non è, come la Mussolini, un Masaniello qualunque ma è l’uomo che, con la sua azione, può determinare il corso della politica in Italia. Dissociandosi da Walter Veltroni e persino da Antonio Bassolino (in odio a Veltroni), D’Alema, commentando la decisione di aprire le discariche nonostante l’opposizione di parte delle popolazioni locali, ha detto: «Temo ci si affidi in modo esclusivo all’uso della forza, questo potrebbe lasciare una ferita». E poi D’Alema ha aggiunto: «Tra i manifestanti non ci sono solo i facinorosi di professione, ma anche i cittadini normali, e bisogna preoccuparsi della loro tutela». Ora, le discariche di cui si tratta dovevano essere attivate da anni. In tutto questo tempo (e D’Alema lo sa perfettamente) si è discusso e spiegato tutto, in lungo e in largo, ma non si è mai deciso nulla. Il risultato è l’immondizia per le strade mentre sta arrivando l’estate. I «cittadini normali» che si oppongono alle esigenze collettive legittimamente assunte tanto «normali» non sono. D’Alema, con questa sua uscita, che un tempo sarebbe stata solo demagogica e adesso è anche pericolosa, piccona i lodevoli sforzi fatti da Veltroni per costruire un partito moderno che si dia carico della soluzione dei problemi sociali attraverso la corresponsabilità di tutti. Un partito di lotta, se si vuole, ma attraverso il governo dei problemi. Pierluigi Magnaschi