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 2008  maggio 26 Lunedì calendario

La tandemocrazia di Putin e Medvedev Subito dopo la sua investitura, il nuovo presidente russo Dimitri Medvedev ha proposto l’ex presidente Vladimir Putin come candidato primo ministro

La tandemocrazia di Putin e Medvedev Subito dopo la sua investitura, il nuovo presidente russo Dimitri Medvedev ha proposto l’ex presidente Vladimir Putin come candidato primo ministro. Alla votazione la Duma era al completo, tutti i deputati erano presenti. Putin ha ottenuto 392 voti a favore, mentre i 56 deputati comunisti hanno votato contro. Il leader del gruppo dei comunisti, Gennadij Zjuganov, ha chiamato gli anni della presidenza Putin il periodo delle ”possibilità perse”, accusando il neo premier di violazione delle regole democratiche e di incapacità di contrastare l’aumento dei prezzi. Secondo Zjuganov, Putin è stato semplicemente fortunato perché nei suoi otto anni di presidenza non ci sono stati inverni particolarmente freddi e neppure un anno di siccità, soltanto una pioggia di petrodollari. D’altro canto, Putin, oltre a lamentarsi di aver lavorato come uno ”schiavo in galera” al Cremlino, ha ribattuto che le critiche dei comunisti erano dovute non ai difetti, bensì ai successi del governo che hanno drasticamente ridimensionato l’influenza e le ambizioni politiche dei comunisti. I media di tutto il mondo ora cercano di prevedere quale sarà il funzionamento del duo Medvedev-Putin, già ribattezzato dai giornalisti russi ”tandemocrazia”. Cosa si può dedurre dalle prime dichiarazioni dei nuovi leader? Medvedev ha ribadito quanto detto finora, e cioè di allargare le libertà civili ed economiche creando ”ampie possibilità di autorealizzazione per cittadini liberi e responsabili per il benessere del paese e il proprio successo personale”. Ha di nuovo promesso di mettere fine al ”nichilismo giuridico” senza indicare, però, che cosa in concreto vuole intendere con questa espressione. Putin, nell’incontro con i deputati della Duma prima del voto, ha promesso di combattere l’inflazione, la povertà, la corruzione, il fumo e l’alcolismo. In particolare, vorrebbe imbrigliare l’inflazione, riducendola dal 13 percento a una singola cifra, anche se la sua promessa di quasi raddoppiare i salari minimi difficilmente sarà compatibile con la lotta all’inflazione, così come la recente decisione presa dal governo nel suo ultimo giorno di vita Zubkov di aumentare le tariffe di petrolio, gas ed elettricità. In quest’ottica, va anche considerato che nei primi quattro mesi del 2008 i prezzi dei prodotti alimentari sono cresciuti del 6,3 percento contro l’aumento del 4 percento nello stesso periodo del 2007. Un’altra priorità indicata da Putin è la diminuzione della pressione fiscale nel settore estrattivo per stimolare l’aumento della produzione del petrolio. La Russia, secondo Putin, nell’arco dei prossimi 10-15 anni diventerà uno dei paesi con il più alto standard di vita del mondo, sorpassando la Gran Bretagna. Campa cavallo che l’erba cresce, potrebbe dire un cittadino russo qualsiasi, che statisticamente consuma una quantità doppia di alcool e di sigarette rispetto alla media dei paesi sviluppati, e la cui aspettativa di vita è la più bassa d’Europa. Le promesse del nuovo premier diventano più concrete quando si tocca la situazione dell’esercito. Verso il 2012 dovrebbe essere risolto il problema degli alloggi per i militari smobilitati e dovrebbe essere creato un fondo premi per i militari delle forze strategiche nucleari che stanno all’erta 24 ore al giorno per difendere il territorio russo non si sa da chi. Ad ogni modo, la vera distribuzione dei ruoli tra Medvedev e Putin potrà essere capita soltanto dopo l’annuncio della composizione del nuovo governo e della nuova amministrazione presidenziale. Il tandem mantiene finora uno stretto riserbo sugli spostamenti dei quadri dirigenti. Gli analisti ben informati seguono le sorti del ministro delle Finanze Kudrin e dei capi dell’apparato amministrativo presidenziale Secin e Surkov. Le nomine di un nuovo capo dell’apparato presidenziale e del nuovo capo del FSB, il servizio di sicurezza federale, dovrebbe chiarire il nuovo equilibrio di potere al vertice del Cremlino. Infine, a proposito del nichilismo giudiziario, la serietà delle intenzioni di Medvedev si potrà misurare grazie a un facile test. Di fronte alle numerose richieste di amnistiare Khodorkovsky e i suoi collaboratori rinchiusi in una prigione siberiana sulla base di accuse palesemente false, Putin in una delle ultime conferenze stampa ha risposto che la decisione potrà prenderla soltanto il nuovo presidente. Ecco un gesto che potrebbe compiere Medvedev per dare conferma della sua fama di presunto fautore di libertà e democrazia.