J.M. Coetze © 2007 Diario di un anno difficile, trad. Maria Briocchi Einaudi 2008, 25 maggio 2008
J.M. Coetze. Ieri sera ho riletto ancora il quinto capitolo della seconda parte dei Fratelli Karamazov, il capitolo in cui Ivan restituisce il suo biglietto d’ingresso per l’universo che Dio ha creato e sono scoppiato a piangere
J.M. Coetze. Ieri sera ho riletto ancora il quinto capitolo della seconda parte dei Fratelli Karamazov, il capitolo in cui Ivan restituisce il suo biglietto d’ingresso per l’universo che Dio ha creato e sono scoppiato a piangere. Un pianto irrefrenabile. Pg 225. Non c’entra niente l’etica e nemmeno la politica, ma solo la retorica. pg 227. E ci si sente grati anche alla Russia, alla Madre Russia, per averci offerto con tale indiscutibile certezza lo standard al quale ogni serio romanziere deve tendere, anche senza la minima possibilità di raggiungerlo: del maestro Tolstoj da una parte e quello del maestro Dostoevskij dall’altra. Il loro esempio ci fa artisti migliori; e per migliori non intendo più bravi ma eticamente migliori. Annichiliscono la nostra più insana vanità; ci schiariscono gli occhi, ci rafforzano il braccio. (Mac: "E’ la differenza che li rende così simili") Rus J.M. Coetze © 2007 Diario di un anno difficile, trad. Maria Briocchi Einaudi 2008