Il piccolo zar, Demetrio Volcic (Laterza 2008), 24 maggio 2008
Il piccolo zar. Capitolo IV: Le guerre in Cecenia Nell’estate del 1999 i separatisti ceceni intensificano gli attentati sul territorio russo, ed invadono la vicina repubblica del Daghestan per fondare una repubblica islamica
Il piccolo zar. Capitolo IV: Le guerre in Cecenia Nell’estate del 1999 i separatisti ceceni intensificano gli attentati sul territorio russo, ed invadono la vicina repubblica del Daghestan per fondare una repubblica islamica. La ripresa della lotta armata coincide con il passaggio di consegne che fa di Putin primo ministro. "Il Cremlino manda truppe che riescono solo in settembre a ricacciare i guerriglieri sconfinati dal Dagestan verso la Cecenia. In quelle settimane tra l’estate e l’autunno del 1999, con i bombardamenti aerei russi e con gli scontri di terra, comincia la seconda guerra cecena. E’ una guerra asimmetrica, che vede lo scontro tra un esercito regolare e i guerriglieri. Ma piccoli gruppi mobili, specie se si muovono sul territorio amico, possono tenere in scacco forze a loro molto superiori." All’inizio del suo mandato da primo presidente, gli indici di gradimento per Putin sono molto bassi. Per alcuni una minaccia alla sicurezza e alla integrità nazionale potrebbe dare al nuovo presidente l’occasione di mostrare il proprio valore. "Più di un giornale raccoglie a Mosca la tesi che siano stati i servizi segreti russi, o parte di essi, a montare il conflitto o almeno a partecipare ad alcune sue fasi per offrire all’opinione pubblica la figura del nemico della patria.[...] I pronostici si rivelano esatti e, non appena comincia la guerra in Cecenia, Putin arriva al settanta per cento negli indici di popolarità. E’ lui il leader atteso dal popolo in un momento di grande partecipazione emotiva, quando le bombe arrivano alla periferia di Mosca." Qualcuno fa accuse circostanziate: "Il docente americano-russo Yuri Felshtinsky, arcinemico di Putin, autore di molte rivelazioni non controllabili, come del resto la maggior parte dei documenti prodotti a Mosca, parla di una strana notte del 4 luglio 1999, in una villa tra Nizza e Monaco, proprietà di un miliardario arabo, noto anche alle cronache mondane internazionali. Attraverso il parco entrano il banchiere venezuelano Alfonso Davidovich con la sua giovane segretaria di colore, poi l’affarista israelo-russo Yakov Kosman, con sei accompagnatori con passaporto turco, e infine arrivano due persone, forse dal Caucaso, atterrate a Parigi con un aereo privato. Da uno yacht privato scende un altro gruppetto che raggiunge con una Rolls-Royce, nonostante siano pochi metri, il luogo dell’appuntamento. Infine un aereo, proprietà di una compagnia petrolifera, porta a Nizza una figura nota alle cronache dei giornali russi. Tra i presenti ci sarebbe stato anche Shamil Basaev, uno dei capi della guerriglia cecena. Da questa riunione sarebbe uscita la strategia della tensione."