Anna Sandri, La Stampa 22/5/2008, pagina 14, 22 maggio 2008
L’artista morto ”risorge”. La Stampa, giovedì 22 maggio Nella notte tra domenica e lunedì è morto, a Roma: ucciso da un infarto mentre dormiva ospite del figlio
L’artista morto ”risorge”. La Stampa, giovedì 22 maggio Nella notte tra domenica e lunedì è morto, a Roma: ucciso da un infarto mentre dormiva ospite del figlio. Martedì sera è risorto, ad Ala di Rovereto: lo hanno visto mentre giocava a pallone nel cortile di casa. In paese già fiorivano le epigrafi e su quotidiani e tv abbondavano pagine e servizi sulla sua vita e la sua opera. Giuseppe Debiasi, 61 anni, la chiama «performance», perché fa l’artista; altri pensano sia solo uno scherzo di pessimo gusto, l’ultima spiaggia di una creatività in panne. Lui, che voleva esporre al Mart di Trento ma nessuno lo ha mai chiamato, sostiene di averlo fatto per dimostrare che l’arte non trova spazio sulla stampa e che per vedersi riconoscere dei meriti bisogna consegnarsi all’aldilà. Ha studiato tutto alla perfezione, guest star il figlio Damiano di 30 anni. Lunedì, nel pomeriggio, la telefonata di Damiano ai quotidiani e alle tv di Trento. Finge di essere a Roma: «Papà è morto nel sonno. Un infarto, e pensare che era una roccia. Sono disperato, non riesco a dire di più». Spuntano anche le epigrafi in paese, parlano di funerali che si faranno in forma «strettamente privata»: se a un cronista venisse uno scrupolo, non c’è nemmeno un’impresa di onoranze funebri a cui rivolgersi per sapere, magari, in quale cimitero sarà sepolto. Difficile accusare di superficialità la stampa: la casa dell’artista è sbarrata, il figlio è disperato, d’accordo che c’è anche chi dubita dell’attentato al Pentagono ma Debiasi, in ogni caso, non cambia il corso della storia. Il giorno dopo, ampio spazio sui quotidiani: viene ripercorsa la sua carriera, da quella volta che voleva donare alla Provincia un’auto incidentata come monumento all’imprudenza, al giorno in cui aveva bruciato le proprie opere in piazza per protestare contro enti e istituzioni che non gli riconoscevano giusto valore. Martedì le voci a Rovereto hanno cominciato a circolare presto; qualcuno aveva visto Damiano in zona, altri notavano strani movimenti nella casa dell’artista. Mezza città rimpiangeva, l’altra mezza dubitava: ad annunciare di essere risorto è stato lo stesso Debiasi, con una telefonata condita da sonore risate ai giornali. Che, senza fare una piega, l’hanno rimesso in prima pagina: «E’ vivo, dice che è arte». Anna Sandri