Mauro Corona Le voci del bosco Mondadori 2008, 22 maggio 2008
Il tasso. Se lo prendi con la formale reverenza che si aspetta, ti offre il massimo di cui è capace
Il tasso. Se lo prendi con la formale reverenza che si aspetta, ti offre il massimo di cui è capace. L’importante è che le distanze vengano sempre rispettate. Non è certo come il nocciolo che già quando lo vedi sottile, diritto, alto e ben vestito, ti dà l’idea del furbetto che non vuole fare nulla. [...] E il duro dei duri è il carpino. Solo con lui si costruiva il corpo delle pialle. Come nell’umana società, ci sono discriminazioni anche nei boschi. Esistono infatti nella stessa famiglia carpini bianchi e carpini neri. [...] Il carpino ama il terreno sassoso, dove gli stenti incurvano la vita. Cresce sfruttando quella poca sostanza che la natura gli concede. Si nutre di rari e preziosi cristalli, succhiati dalle radici alla madre Terra, che lo rendono, negli anni, di una compattezza marmorea. Non può crescere veloce come l’abete bianco, le cui radici, avide e voraci, rubano tutto ciò che trovano nel terreno perché hanno il compito di nutrire bene il signore assoluto del bosco. Il carpino viene su lento e stentato e ogni suo centimetro di statura è una faticosa e dolorosa conquista. Di carattere testardo, cresce storto, ossuto, inquieto e ramingo. Nelle fattezze contorte e nodose si legge un dolore antico e impenetrabile. Se capita di vedere un carpino diritto, è bene ricordarsi che si ha di fronte, ironia della natura, un portatore di handicap. Quello "normale" cresce un po’ di qua e un po’ di là, piega a destra e poi a sinistra con contorsioni paurose e nodi slabbrati. In aggiunta a tutto ciò, vivendo sul ripido, spesso viene colpito dalle pietre cadenti, così ai nodi si aggiungono i grumi delle ferite rimarginate. Assomiglia un po’ all’ulivo nelle forme torturate, ma mentre l’ulivo esprime e lascia vedere le tribolazioni, il carpino trattiene il dolore nelle intime fibre del suo essere. E’ un solitario e ama fissare l’orizzonte. Non chiede nulla e di nulla ha bisogno. Quando brucia, il carpino non forma quasi braci. Come un uomo schivo e solitario, vuole scomparire nel nulla senza lasciare di sé la minima traccia.