Il Sole 24 Ore 21 maggio 2008, Mariano Maugeri, 21 maggio 2008
Giunta Iervolino, si temporeggia per evitare la crisi. Il Sole 24 Ore 21 maggio 2008 A sette giorni dalla scadenza del suo mandato, il supercommissario Gianni De Gennaro ha perso l’aplomb anglosassone delle prime apparizioni napoletane
Giunta Iervolino, si temporeggia per evitare la crisi. Il Sole 24 Ore 21 maggio 2008 A sette giorni dalla scadenza del suo mandato, il supercommissario Gianni De Gennaro ha perso l’aplomb anglosassone delle prime apparizioni napoletane. Ieri, per l’ennesima volta, ha rivolto a Rosetta Iervolino l’interrogativo che nel corso delle ultime settimane si è svuotato del garbo iniziale caricandosi via via di una stizza neppure dissimulata: «Caro sindaco, indicami il luogo nel quale devo depositare la spazzatura dei napoletani, altrimenti blocco la raccolta». La replica di Rosetta emula Quinto Fabio Massimo, il temporeggiatore: «Caro Gianni, noi saremo sempre al tuo fianco, qualunque siano le tue decisioni». Per capire come mai da questo sindaco e dai consiglieri napoletani non arriverà mai una risposta sulla questione monnezza, è sufficiente partecipare a una seduta del Consiglio comunale. Dopo due tentativi andati a vuoto per mancanza del numero legale, ieri il sindaco si è ripresentata al cospetto del Consiglio. Dopo il rimpasto della settimana scorsa, la maggioranza che dovrebbero reggere le sorti della città poggia sugli equilibri fragilissimi. C’è una fronda all’interno del Pd con tre consiglieri che hanno dato vita a un gruppo indipendente; c’è un consigliere dell’Udeur che decide di volta in volta quale provvedimento sostenere, ci sono due consiglieri dell’Italia dei Valori (uno dei quali eletto nelle liste dell’Udeur) tentati dall’idea di far saltare la maggioranza. La riunione del Consiglio comunale di ieri pomeriggio avrebbe meritato la macchina da presa di un regista come Francesco Rosi. "Le mani sulla città" quarantacinque anni dopo. La sala dei baroni del Maschio Angioino, in disuso da due anni per le riunioni del Consiglio, è stata riaperta in fretta furia dopo l’irruzione dei consiglieri della municipalità di Chiaiano che venerdì scorso hanno occupato manu militari la nuova aula di via Verdi nel bel mezzo di un Consiglio. «Abbiamo temuto il peggio per il sindaco e la Giunta, in via Verdi non esistono uscite di sicurezza», dice uno dei più stretti collaboratori della Iervolino. E allora la prudenza ha suggerito il ritorno al passato, con i vetri piombati di questa imponente costruzione gotica che vibravano sotto le sferzate di un violentissimo vento di maestrale. All’interno della sala dei Baroni di aristocratico c’era ben poco. I consiglieri di maggioranza e opposizione (41 presenti su 60) sonnecchiavano, parlavano tra loro o si dedicavano distrattamente alla lettura dei quotidiani. Tutti incuranti degli interventi dei loro colleghi. Un’anarchia che al sindaco e al presidente del Consiglio comunale appariva naturale. Ieri, peraltro, era la prima apparizione dei cinque nuovi assessori, di cui quattro docenti universitari e l’ex ministro della Giustizia Luigi Scotti (con scorta al seguito) nominato da Romano Prodi in sostituzione di Clemente Mastella. Galateo istituzionale avrebbe voluto che la Iervolino, ex ministro degli Interni, li presentasse uno a uno ai consiglieri. Il sindaco, stretta nel suo tailleur beige, appariva invece muta e imperturbabile. Carmine Simeone, 62 anni, un infarto e sei figli, da trent’anni consigliere comunale (del partito socialdemocratico e pluriassessore ai tempi della Prima Repubblica, ora del Pd) si avventura in un discorso dalla sintassi caracollante sull’arrivo di Silvio Berlusconi in città: «Domani il presidente ci porterà i doni e la speranza». I doni sarebbero le discariche e i termovalorizzatori. Alla domanda perché questi regali non siano venuti dal sindaco e dalla sua maggioranza, Simeone risponde senza esitazioni: «Perché i napoletani ci sparerebbero». Intanto, i consiglieri si accapigliavano sull’approvazione di una delibera che prevede l’assunzione, senza concorso, di 250 lavoratori socialmente utili di cooperative sociali (ex galeotti ed ex tossicodipendenti) per accompagnare i bambini disabili nelle scuole. Cooperative lottizzate dai politici che ottengono finanziamenti da tre istituzioni diverse: Unione europea, Regione e Comune. Il sindaco rimane impassibile. E con lei il suo vicesindaco, l’ottuagenario notaio Sabatino Santangelo, cooptato dalla Iervolino per non scegliere tra i due giovani leoni bassoliniani che aspiravano a quel ruolo: l’assessore regionale Andrea Cozzolino e l’assessore comunale Nicola Oddati. C’è solo il tempo per una dichiarazione della Iervolino sulla missione del Governo: «Non vorremmo passare per persone inospitali, ma da Palazzo Chigi nessuno ci ha fatto conoscere il programma della giornata e tantomeno se è previsto un incontro con i vertici cittadini». Se la forma è sostanza, forse il premier ha relegato la capatina a Palazzo San Giacomo tra le incombenze meno fruttuose della sua giornata napoletana. Mariano Maugeri