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 2008  maggio 21 Mercoledì calendario

Walter a Silvio: aiutami a far fuori D’Alema. Libero 21 maggio 2008 Adesso le preferenze rischiano di scomparire anche dalla legge elettorale per le Europee

Walter a Silvio: aiutami a far fuori D’Alema. Libero 21 maggio 2008 Adesso le preferenze rischiano di scomparire anche dalla legge elettorale per le Europee. Ma se alla fine succederà, non sarà perchè lo ha voluto Silvio Berlusconi, convinto teorico dei rischi che si corrono a consentire a ognuno di cercare voti come meglio crede. Se nel 2009 voteremo per l’Eu roparlamento con liste bloccate, sarà perché lo ha voluto soprattutto Walter Veltroni. COLPO A D’ALEMA L’argomento ha fatto da contorno all’incontro a porte chiuse che i due leader hanno avuto venerdì scorso. La novità, rimasta sepolta fino a questo momento anche grazie al fatto che Berlusconi e Veltroni erano soli, è che, parlando di legge per le Europee e di soglie di sbarramento, il capo del Pd ha sostenuto con calore l’idea di cancellare le preferenze. Di sicuro, Berlusconi non ha mosso alcuna obiezione. Altrettanto di sicuro, si può immaginare che Veltroni abbia pensato questo con l’obiettivo di assestare un colpo all’op posizione interna, riservando per sé, o comunque per gli organi di direzione del partito, la decisione su chi situare nelle posizioni alte delle liste elettorali, quindi con sicure probabilità di essere eletti. Un’altra richiesta, avanzata dal leader del Pd a quello del PdL, lascia supporre la preoccupazione del primo di mettere a tacere chi, nel loft, sta affilando le armi per fargli scontare il deludente risultato elettorale del 13 e 14 aprile scorsi. Se in prima fila tra i nemici interni di Veltroni ci sono Massimo D’Alema e, per motivi meno politici e più legati a un fatto di poltrone, Arturo Parisi, ecco spiegato perché, tra le altre cose, il segretario del Pd ha chiesto a Berlusconi di assegnare all’opposizio ne la presidenza di tre commissioni parlamentari, tra quelle permanenti e d’inchiesta. Si tratta della commissione Esteri della Camera, della commissione Difesa del Senato e della commissione bicamerale Antimafia. ANTIMAFIA A PISANU Seguendo il filo di quelle che sono state le deleghe assunte dai vari esponenti del Pd nel passato governo, viene da pensare che la commissione Esteri Veltroni l’abbia richiesta per assegnarla a D’Alema. Basterà a placare l’ira dell’ex capo della Farnesina, ormai avversario dichiarato della linea tenuta fin qui dall’ex candidato premier del centro sinistra? Se è difficile immaginare che D’Alema potrebbe ritenere soddisfatti i suoi appetiti, con Parisi alla commissione Difesa di Palazzo Madama, Veltroni risolverebbe una rogna non piccola, dal momento che l’ex ministro si ritiene pesantemente penalizzato per lo "scippo" operato ai suoi danni con l’assegnazione, data per certa, a Francesco Rutelli della presidenza del comitato di controllo sui servizi segreti. L’ultima richiesta avanzata al premier è stata quella di vedere assegnata all’opposizione anche la commissione Antimafia. Ma, se nei primi due casi Berlusconi avrebbe accettato di prendere in considerazione l’idea, nel caso dell’Antimafia i bene informati sostengono che si tratta di una casella che il premier si è deciso ad assegnare a Beppe Pisanu, ex ministro dell’Interno, lasciato fuori da incarichi governativi e anche da una certa frequentazione col Cavaliere per via dei brogli elettorali che, Berlusconi ne è ancora convinto, non sarebbe riuscito ad impedire in occasione delle Politiche di due anni fa. Per Pisanu, dunque, la presidenza dell’Antimafia rappresenterebbe una sorta di rientro ufficiale dal purgatorio politico dove ha vissuto finora. SPUNTA FOLLINI Quel che succederà lo sapremo domani, quando le commissioni di Camera e Senato sono convocate per eleggere le rispettive presidenze. Tra i "certi" a Montecitorio ci sono l’avvocato di An Giulia Bongiorno alla Giustizia, il leghista Giancarlo Giorgetti alla Bilancio, la forzista Valentina Aprea alla Cultura e il suo collega di partito Domenico Di Virgilio agli Affari Sociali, Filippo Ascierto di An alla Difesa. Per quanto riguarda Palazzo Madama si parla di Antonio Azzollini alla Bilancio e Mario Baldassarri (An) alle Finanze; Giuseppe Valditara (An) alla Cultura e i forzisti Luigi Grillo alla Lavori Pubblici e Antonio Tomassini alla Sanità. Tra gli altri, Marco Follini potrebbe ottenere lòa presidenza della ginta delle Immunità di Palazzo Madama, battendo sul filo l’ex ministro Enzo Bianco. MARIO PRIGNANO