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 2008  maggio 21 Mercoledì calendario

Libia, sul piatto 250 miliardi di petrodollari MILANO - una enorme torta farcita di oltre 250 miliardi di petrodollari quella che la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista ha sottoposto ieri a un centinaio di imprenditori italiani

Libia, sul piatto 250 miliardi di petrodollari MILANO - una enorme torta farcita di oltre 250 miliardi di petrodollari quella che la Grande Giamahiria Araba Libica Popolare Socialista ha sottoposto ieri a un centinaio di imprenditori italiani. Il governo guidato dal colonnello Gheddafi ha, infatti, deciso di modernizzare il Paese a tappe forzate grazie ad un´iniezione di 153 miliardi di dollari in progetti urbanistici e infrastrutture. Ma non è tutto. Perché Tripoli, come è emerso ieri durante un incontro all´Assolombarda, vuole fare shopping all´estero acquistando partecipazioni in società occidentali e asiatiche per un altro centinaio di miliardi. Fra i contatti più promettenti quelli in corso fra la Fiera di Milano e le autorità libiche per la nuova Fiera di Tripoli che sorgerà su un´area di 47 ettari. «La cooperazione tra Italia e Libia deve ritornare più proficua - ha affermato a Milano l´ambasciatore libico, Abdulafed Gaddur - ed estendersi ad altri settori oltre a quelli sui quali si incentra oggi: i nostri forti investimenti attireranno tanti operatori esteri, ma a noi serve soprattutto un´industria basata sulle piccole e medie imprese, specialità del made in Italy». Porte aperte agli imprenditori italiani, dunque. Anche in vista di un prossimo incontro fra Gheddafi e Berlusconi. «Ho trasmesso a Tripoli il messaggio Berlusconi con l´auspicio di un incontro a breve - ha rivelato Gaddur - e il leader Gheddafi ha ricambiato e si è detto pronto a ricevere il presidente del Consiglio italiano quando Berlusconi vorrà». Insomma, il convegno e gli incontri one-to-one promossi da Assolombarda e dalla Camera di Commercio italo-libica fra decine di imprenditori dei due paesi potrebbero schiudere nuove opportunità di business. Fra i settori più interessanti quello dei trasporti, come conferma la presenza di Mohamed Taher Yousef, presidente della società autostrade della Libia. Un comparto dove è stata affidata ai cinesi la costruzione della prima tratta della rete ferroviaria che collegherà il Mediterraneo all´estremo sud del Paese. Sulla rampa di lancio anche la costruzione di porti, aeroporti (Tripoli, Bengasi, Sebha), metropolitane, piattaforme logistiche. Per non parlare dello sviluppo nel settore turistico e alberghiero, oltre che dell´edilizia residenziale. Tripoli ripone un´attenzione particolare anche sullo sviluppo del comparto agro alimentare, così come sul cemento, e sulla sanità. Un impegno a tutto tondo confermato da Abdarrahman M. Algamudi, segretario del Tavolo Libico per gli Investimenti Stranieri, l´ente autonomo che decide gli investimenti. Quanto agli impieghi di denaro in aziende occidentali «i libici sono molto interessati alle nostre piccole e medie imprese - come sottolinea Antonio De Capoa, presidente della Camera di commercio italo-libica - e non puntano al controllo. Anzi guardano con attenzione a partecipazioni di minoranza purché in aziende all´avanguardia dal punto di vista tecnologico, del marketing, della capacità di innovare». GIORGIO LONARDI