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 2008  maggio 21 Mercoledì calendario

Rogo di Vangeli in Israele "Corrompono l´anima ebraica" IL fattaccio è accaduto giovedì scorso, nella cittadina israeliana di Or Yehuda, dove un gruppo di ragazzi ha dato alle fiamme decine di testi cristiani

Rogo di Vangeli in Israele "Corrompono l´anima ebraica" IL fattaccio è accaduto giovedì scorso, nella cittadina israeliana di Or Yehuda, dove un gruppo di ragazzi ha dato alle fiamme decine di testi cristiani. La notizia è stata diffusa soltanto ieri e ha provocato, come era prevedibile, sdegno e incredulità in tutto in paese. Ma ecco come è andata. Dopo aver saputo che in un quartiere della sua città alcuni missionari avevano distribuito "propaganda sacra", il vice-sindaco di Or Yehuda, un ebreo ortodosso sefardita, ha invitato gli allievi di un collegio rabbinico a sequestrare, recandosi casa per casa, i libri "sacrileghi". Tra questi figuravano testi del Vecchio e Nuovo Testamento e pubblicazioni in ebraico a sostegno della dottrina di Gesù che, una volta raccolti tutti assieme, sono stati bruciati.  stato il quotidiano Maariv a denunciare con più virulenza la vicenda. Ieri, il giornale di Tel Aviv ha pubblicato una foto del vice-sindaco con in mano un Vangelo di fronte alle ceneri fumanti di altri testi sacri. Il quale s´è difeso così: «Non c´è dubbio che la stampa abbia ingigantito la vicenda. Il rogo dei libri è stato una iniziativa spontanea di alcuni giovani, io sono arrivato a cose fatte». Ed ha poi aggiunto: «Quei testi cristiani hanno leso i nostri sentimenti religiosi. Secondo la nostra ortodossia, un libro che incita contro gli ebrei può essere arso. Se c´è motivo di scandalo, esso scaturisce dalle attività dei missionari cristiani, che bruciano le anime di fedeli ebrei». I testi della "propaganda" sarebbero stati distribuiti nella case da "Ebrei messianici", quel gruppuscolo religioso che in Israele conta sì e no diecimila adepti e che pur osservando i riti ebraici crede negli insegnamenti di Gesù. I loro più strenui nemici sono i membri della organizzazione ultraortodossa Yad le-Achim, secondo i quali le attività dei missionari trascinano ogni anno centinaia di persone dall´ebraismo al cristianesimo. Numerosi opinionisti e intellettuali hanno espresso la loro condanna per il rogo di Or Yehuda. In molti hanno evocato gli eventi del 10 maggio 1933 nella Piazza dell´Opera di Berlino, la Bebelplatz, dove i nazisti bruciarono migliaia di libri. C´è anche chi ha citato le profetiche parole di Heinrich Heine, poeta ottocentesco, tedesco ed ebreo. Scrisse Heine che «quando si arriva a bruciare libri, poi si bruciano anche esseri umani». Al momento nessun esponente di governo o personalità rabbinica ha accusato i responsabili del fattaccio.