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 2008  maggio 21 Mercoledì calendario

MORICI Vincenzo

MORICI Vincenzo Catania 16 dicembre 1948. Medico. Chirurgo. Primario all’Ospedale “San Vincenzo” di Taormina. Accusato di aver ucciso la moglie Antonella Falcidia, 44 anni, anche lei medico ed esponente di una delle famiglie più in vista della città, massacrata nel salotto di casa con 23 coltellate la sera del 4 dicembre 1993, il 14 marzo 2007 fu arrestato (scarcerato il successivo 6 aprile). «[...] Alla riapertura del caso si era arrivati un anno prima, quando un pm era rimasto colpito dalla lettura di un libro di Carlo Lucarelli sui gialli irrisolti. Nel corso delle nuovi indagini la svolta: dalla foto del divano in cui venne rinvenuto il cadavere salta fuori una macchia di sangue confusa tra i motivi floreali della tappezzeria. Ingrandita al microscopio si leggono tre lettere “Enz”. Secondo i pm sarebbero state scritte dalla vittima, con suo stesso sangue, per indicare il nome dell’assassino. “È stata presentata come la prova regina — dice Morici — ma è solo una bufala regina. Tutte le perizie dimostrano che si tratta solo di una macchia e non di una scritta. Ed è solo una foto. Molte macchie di sangue sul divano risultano pure manomesse ed inquinate rispetto alle prime foto” [...] Uno dei periti di parte, il criminologo Francesco Bruno, lo ritiene addirittura una sorta di serial killer che potrebbe essere responsabile anche della morte del suocero Piddu Falcidia e di uno zio deceduti mentre si sottoponevano alle sue cure. “Ormai Bruno e Lucarelli sono diventati gli ispiratori del mio caso — afferma —. Bruno parla ma non sa nulla delle storie cliniche di mio suocero e di zio Enrico. Dico solo che i miei rapporti con la famiglia Falcidia sono stati sempre stupendi: la mia attuale moglie ha partorito nella loro clinica e per qualunque problema chirurgico io resto il loro punto di riferimento. Ma tant’è: mi hanno attribuito persino la morte in Bosnia del maggiore Fenoglietti (l’ufficiale dellArma che seguì le prime indagini sul caso Falcidia ndr)”. E poi c’è un punto su cui Morici ed il legale Enzo Trantino battono molto ed è relativo al profilo dell’assassino che secondo i periti mostrerebbe “conoscenze anatomiche non comuni”. “Secondo lei un chirurgo, specializzato in angiologia e chirurgia vascolare, dimostra conoscenze anatomiche non comuni colpendo la vittima 23 volte?”. Infine il movente. Per i magistrati la Falcidia venne uccisa perché aveva scoperto che il marito la tradiva, ma il delitto sarebbe avvenuto “al culmine di un processo di prolungata frustrazione. Morici viveva all’ombra di una donna decisa e autoritaria appartenente ad una famiglia potente capace di ricacciarlo nel grigio anonimato da cui proviene”. “Affermazioni prive di riscontro — ribatte — basti vedere le origini della mia famiglia. Per quanto mi riguarda sono diventato primario di chirurgia solo quattro anni dopo la tragedia”» (Alfio Sciacca, “Corriere della Sera” 21/7/2007).