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 2008  maggio 20 Martedì calendario

Jannuzzi: torno da consigliere di Bondi. Corriere della Sera 20 maggio 2008 ROMA – Lino Jannuzzi, anche lei a Cannes? La telefonata lo coglie in un intervallo tra una passerella e un’altra, ma la risposta è come sempre pronta: «Avevano detto largo ai giovani e poi ogni volta che hanno bisogno chiamano sempre i vecchi »

Jannuzzi: torno da consigliere di Bondi. Corriere della Sera 20 maggio 2008 ROMA – Lino Jannuzzi, anche lei a Cannes? La telefonata lo coglie in un intervallo tra una passerella e un’altra, ma la risposta è come sempre pronta: «Avevano detto largo ai giovani e poi ogni volta che hanno bisogno chiamano sempre i vecchi ». Giovane in effetti non lo è più da un po’ di tempo, ma il giornalista, ex senatore di Forza Italia, ed ex di tantissime cose, con guai giudiziari che fecero discutere a destra e sinistra e che alla fine furono graziati dal presidente Carlo Azeglio Ciampi, ha da poco festeggiato gli ottant’anni. Ma non ha affatto voglia di mollare. Tanto che, alla sua età, si può permettere di essere consigliere di ben tre politici. Proprio per «colpa» di uno di loro, il vecchio amico Sandro Bondi, neoministro ai Beni culturali, è sbarcato al Festival di Cannes: «Il contratto è da portavoce, ma svolgo in tutto e per tutto la funzione di consigliere. Devo introdurre Sandro in questo mondo che in realtà conosco abbastanza bene: pochi ricordano che ho scritto la sceneggiatura di due film che ebbero successo: Lucky Luciano e Cadaveri eccellenti, ripreso da Leonardo Sciascia, un autore al quale ero molto legato...». Ma niente nostalgia del passato. Subito dopo passa all’attività di questi giorni, a raccontare che cosa sta facendo in quel di Cannes. «Con Bondi ho visto Gomorra e incontrato i ministri europei. Lui si è comportato benissimo: gli ho fatto anche i complimenti per il suo splendido francese». E gli altri due politici? «Uno è il capogruppo del Popolo della libertà alla Camera, Fabrizio Cicchitto, l’altro è il coordinatore nazionale di Forza Italia Denis Verdini. A Roma, pochi giorni dopo le elezioni, prima ancora che si facesse il governo, mi hanno invitato a cena. Insieme a Sandro per non creare problemi a nessuno. Mi hanno portato al Moro e mi hanno detto: "Ti piacerebbe diventare consigliere di tutti e tre?, Lavorare in tre strutture diverse?". Gli ho detto di sì: come facevo a tirarmi indietro, a dire no a vecchi amici come loro? E così mi hanno incastrato ». O meglio, si è lasciato volentieri incastrare: «Certo, dovrò un fare la spola fra i tre, ma l’esperienza ce l’ho. E alla mia età sarà un vero onore». Insomma, non più ricandidato da Silvio Berlusconi, Lino Jannuzzi si è preso una rivincita. Anzi, due. Perché ora rivendica anche il copyright sulla Carfagna: «Sia ben chiaro che siamo stati io e Bondi a scoprirla e non il Cavaliere, come va dicendo da sempre». Revisionismo storico dell’universo berlusconiano, vera rivoluzione copernicana che farà sorgere dotte analisi sull’«autentica» prima volta. Rivela senz’ombra di dubbio: «Era la campagna elettorale di due anni fa in Campania, quando l’abbiamo notata ad un comizio, non solo per la sua bellezza, ma soprattutto per come parlava. Sandro era già pronto a dedicarle una poesia, io ho preferito dirle "brava" per le cose che diceva. Poi, dato che Berlusconi insisteva che anche ai sommi vertici del partito bisognava lanciare le donne, gli dissi che ne avevo trovata una che era all’altezza». Ed ora è ministra alle Pari opportunità mentre Michela Vittoria Brambilla deve accontentarsi di fare la sottosegretaria con la delega al Turismo: «Aveva fatto arrabbiare troppa gente, tutti i vertici di Forza Italia. Va bene darsi da fare, ma non bisogna esagerare: occorre avere rispetto...». E ora che consigli darà al ministro-amico Bondi? «Lo aiuterò a prendere consapevolezza del ruolo che deve svolgere e che non è facile. Cercherò di spiegargli come funziona la macchina della cultura e dello spettacolo che un po’, per esperienza, conosco». Si diverte a Cannes? «Macché, forse una volta, quando venivo qui da giovane. Ora devo partecipare a tutti gli eventi ufficiali e c’è davvero poco da divertirsi: è una cosa seria. Talmente seria che sono costretto a mettermi lo smoking, che per me è una vera prigione». Una curiosità, le è piaciuto Gomorra? «Il romanzo è bello e, a maggior ragione il film: consiglio di andarlo a vedere. un pugno nello stomaco, ma di quelli che fanno bene...». Roberto Zuccolini