La Repubblica 20 maggio 2008, ELENA DUSI, 20 maggio 2008
Tigre della Tasmania resuscitati i suoi geni ora rivive in un topo. La Repubblica 20 maggio 2008 ROMA - All´idea che fosse estinta nessuno si era rassegnato
Tigre della Tasmania resuscitati i suoi geni ora rivive in un topo. La Repubblica 20 maggio 2008 ROMA - All´idea che fosse estinta nessuno si era rassegnato. Ma nemmeno si poteva immaginare che la Tigre della Tasmania sarebbe tornata a vivere nel corpo di un topo. Anche se è presto per sentire il suo ruggito, il marsupiale decimato a colpi di fucile è stato ripescato dai vecchi vasi di alcool in cui erano finiti a pezzi gli ultimi esemplari. Con microscopi e pipette gli scienziati hanno tirato fuori dei campioni di Dna non troppo compromessi dal tempo e dall´etanolo. E alla fine, fra tanti, hanno isolato un gene con il compito di assemblare la proteina di cui ossa e cartilagini sono fatte. Per resuscitarlo hanno preso in prestito il corpo di alcuni topi di laboratorio e con un intervento di ingegneria genetica i ricercatori delle università del Texas e di Melbourne hanno creato una chimera. Baffi di topo e scheletro di tigre. L´esperimento spiegato oggi sulla rivista Plos (Public Library of Sciences) è il primo caso di una specie estinta che torna a vivere, sia pure in piccola parte e senza modificare la morfologia del roditore-chimera. «Fino a ieri eravamo stati capaci solo di leggere il codice genetico degli animali scomparsi. Oggi lo abbiamo fatto funzionare dentro un altro essere vivente» spiega Andrew Pask dell´università di Melbourne che ha guidato l´esperimento. «Le specie attuali rappresentano l´un per cento di tutti gli animali che sono passati sulla Terra». Mammut, orsi delle caverne, moa, uomini di Neanderthal e perfino un tirannosauro. Le specie estinte da cui i ricercatori hanno estratto materiale genetico sono diverse. Ma è difficile che Dna così vecchi siano tanto ben conservati da permettere la clonazione. Per questo Pask e i suoi colleghi hanno preferito procedere per piccoli passi, riattivando un gene alla volta. Per facilitare il lavoro è nato anche il Frozen Zoo di San Diego, dove il Dna delle specie a rischio viene prelevato e conservato in enormi congelatori. Il gene fatto resuscitare era stato preso dalla pelliccia di un adulto e dal corpo di tre cuccioli che vivevano nel marsupio e che dopo la morte della mamma sono finiti nei barattoli di alcool del museo di Victoria. Tutti i campioni hanno un secolo circa di età. Da quando gli uomini colonizzatori della Tasmania avevano introdotto i grandi allevamenti di pecore, nel corso dell´800, fra cacciatori e tigri si era innescata una lotta all´ultimo sangue. E le doppiette non ci misero molto a liberare quella terra dai marsupiali carnivori con la faccia di cane e il corpo di iena. Il 9 settembre 1936 in una gabbia del museo di Hobart moriva Benjamin l´ultimo esemplare (una femmina). Ma l´ultima tigre libera era stata abbattuta da un colpo di fucile già nel 1930. Lì per lì non la rimpiansero in molti e i cacciatori assillati dal suo fantasma continuano a segnalare tigri attorno ai recinti delle pecore. Gli allarmi lanciati ogni anno sono una decina nonostante l´estinzione dichiarata nel 1986. E tre anni fa la rivista australiana Bulletin promise un milione di dollari a chi fosse riuscito a fotografare un esemplare vivo. Senza pensare che sarebbe stato più facile clonarne uno morto. ELENA DUSI