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 2008  maggio 20 Martedì calendario

Eni: greggio dalle sabbie In Congo nuovi giacimenti. Corriere della Sera 20 maggio 2008 POINTE-NOIRE (Congo Brazzaville) - Africa nuova frontiera

Eni: greggio dalle sabbie In Congo nuovi giacimenti. Corriere della Sera 20 maggio 2008 POINTE-NOIRE (Congo Brazzaville) - Africa nuova frontiera. Eni mette a segno in Congo un nuovo colpo sul fronte della ricerca e dello sfruttamento delle sabbie bituminose da cui ricavare petrolio a buon mercato. Un annuncio che per le potenzialità, «rappresenta un fatto straordinario », per dirla con Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni, tale che potrebbe surclassare, o comunque affiancare a testa alta, tutti i progetti in questo campo finora sviluppati in Canada e in Venezuela. L’accordo firmato ieri a Pointe-Noire dal ministro dell’ Energia della Repubblica del Congo Bruno Itoua, e dal numero uno dell’Eni Scaroni, si riferisce alla concessione di attività di ricerca e sfruttamento di idrocarburi non convenzionali, in sabbie bituminose, in due aree (Tchikatanga e Tchikatanga-Makola) che si trovano a 70 chilometri da Pointe-Noire e si estendono su un’area di quasi 1.800 chilometri quadrati. Gli studi preliminari, effettuati su un’estensione limitata a soli 100 chilometri quadrati, hanno rivelato una grande capacità, stimata in una forchetta che va dai 500 milioni (secondo le stime più prudenti) ai 2,5 miliardi di barili di riserve. Valori che poi si potrebbero moltiplicare per 18, tanta è l’estensione complessiva dell’area interessata, «ma in questa fase è meglio restare cauti», frena Scaroni. Il particolare significativo di questa nuova «conquista», è rappresentato dai processi di estrazione, «più compatibili con l’ambiente» a differenza di quanto avviene nella regione canadese dell’Alberta, e soprattutto più convenienti sotto il profilo dei costi, in un rapporto che va dai 60 dollari al barile del Canada ai 20 dollari stimati per il Congo. La prima produzione è attesa per il 2011, e nell’arco dei prossimi quattro anni Eni investirà 3 miliardi di dollari, per una produzione iniziale di 150 milioni di barili di greggio. «I colloqui con il governo kazako non si sono mai interrotti. Spero che si possa arrivare a una conclusione nel breve termine », ha aggiunto inoltre Scaroni riferendosi alla trattativa sul grande impianto del Kashagan che sembrerebbe registrare nuovi ritardi. Presente in Congo dal 1969, Eni ha attualmente una produzione giornaliera di 100 mila barili. E la sua posizione, che si è consolidata nel febbraio 2007 con l’acquisizione degli asset della francese Maurel & Prom, si è ulteriormente rafforzata con l’avvio di nuove forme di cooperazione annunciate ieri da Scaroni, accompagnato dal vicedirettore generale Esplorazione e produzione Claudio Descalzi: «Siamo riusciti a mettere in pratica al 100% la filosofia Eni, secondo l’approccio matteiano, all’insegna di un comune filo conduttore, lo sviluppo sostenibile». Così è partito il progetto della Centrale elettrica di Cote Matève (ieri la posa della prima pietra con il presidente della Repubblica del Congo Denis Sassou-Nguesso) che sfrutterà il gas del campo di Djeno (300 megawatt dalla fine del 2009); è decollato il programma «Food plus biodiesel» per l’avvio della coltivazione di 70 mila ettari di palma da olio, obiettivo: ottenere in 5 anni 350 mila tonnellate di olio di palma da destinare al consumo locale, all’export e alla produzione del biodiesel; mentre proseguono le iniziative avviate l’anno scorso nell’ambito del progetto «Eni foundation », per migliorare l’assistenza sanitaria all’infanzia, con un programma di vaccinazioni che coinvolgerà 200 mila bambini. Gabriele Dossena