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 2008  maggio 20 Martedì calendario

Nomadi sì, no ai clandestini il doppio volto di Zapatero. La Stampa 20 maggio 2008 Il caso rom, nella Spagna che conta con 700 mila gitanos nativi, non esiste

Nomadi sì, no ai clandestini il doppio volto di Zapatero. La Stampa 20 maggio 2008 Il caso rom, nella Spagna che conta con 700 mila gitanos nativi, non esiste. Gli scarsi blitz della polizia in baraccopoli improvvisate e non, o in case occupate, non incontrano resistenza. La criminalità dei gipsy provenienti dal Paese dei Carpazi aumenta, ma viene trattata alla stregua di tutte le altre delinquenze. Però la Spagna del premier socialista Zapatero mantiene la mano dura: i 10 Cpt sono pieni. «Se fossimo lassisti con l’immigrazione illegale, prima potenzieremmo le mafie dei mercanti di uomini, poi la valanga non la fermerebbe più nessuno», sottolinea il ministro degli Interni Rubalcaba. Difatti, tra il 2004 ed il 2007, le espulsioni di extracomunitari del governo della Rosa sono state ben 370.072, il 43% in più rispetto all’Esecutivo del centro-destra popolare dell’ ex premier Aznar. L’ultima operazione anti-rom finita è scattata il 23 scorso a Valencia, dove 100 rumanos (qui nessuno li chiama rom) sono stati sloggiati da una casa occupata. bastato l’intervento di 6 pattuglie di vigili urbani. Lo stesso è avvenuto a novembre a Santa Marta de los Barros, in Estremadura: un improvvisato campo nomadi di 400 persone si è disciolto come neve al sole dopo un’ordinanza del vice-prefetto regionale. Non è stato necessario neppure l’intervento di polizia municipale e Guardia Civil. «In Spagna le baraccopoli dei romeni di etnia zingara sono quasi inesistenti, come gli atti di razzismo contro di loro», assicura a La Stampa l’ambasciata di Bucarest a Madrid. Certo, ci sono casi sporadici come quello di Palma di Majorca della settimana scorsa, quando un negozio ha appeso fuori un cartellone xenofobo con su scritto: «Proibito l’ingresso ai cani ed ai romeni». Ma la polizia è subito intervenuta, ha rimosso il vergognoso poster ed il proprietario, che intendeva protestare contro i furti a suo dire commessi dai gipsy romeni, è stato denunciato. «Noi calcoliamo che in Spagna ci siano 40-50 mila zingari provenienti dai Carpazi - dice Miguel Fonda, 58 anni, presidente di Fedrom, federazione che raggruppa 23 associazioni romene -. Però che i rom siano tutti delinquenti è, come diciamo noi in patria, un mito di Dracula, pura mitologia». Resta il fatto però che nel 2007, i cittadini di Bucarest arrestati sono stati 11.346 su di un totale che Fonda stima in 1 milione, contro la cifra ufficiale di 600 mila contabilizzata dall’ambasciata. «Per i romeni, gipsy e non, vale la stessa legge che per i cittadini Ue e gli extracomunitari: se delinquono, vengono arrestati ed espulsi», assicurano alla polizia di Stato. Ci sono poi associazioni molto radicate, come la Unión Romaní o la Federación Segretariado Gitano (25 mila i posti di lavoro fissi trovati per gli zingari autoctoni dal 2000 al 2007 con il loro programma Acceder) che intervengono. D’altronde, la cultura rom, dal flamenco ai toreri, fa parte della cultura spagnola da sempre. Intanto, i Centros de Internamiento de Extranjeros, i Cpt di Zapatero, traboccano. «Calcoliamo che siano almeno 2 mila i clandestini, soprattutto africani, detenuti - assicura Javier Ramírez, presidente della Ong Sos Racismo -. La legge zapaterista sugli stranieri del 2005, dopo la regolarizzazione di 700 mila clandestini, non ha risolto il problema. Per ottenere la residenza, un extracomunitario deve dimostrare 3 anni di residenza ed un contratto di lavoro, che però non gli danno senza green card». I sindacati calcolano che i sin papeles, gli irregolari, siano la bellezza di 1 milione e centomila (4,5 milioni quelli regolari, il 9,9 % della popolazione). Il governo, invece parla di 300 mila. Il ministro del Lavoro ed Immigrazione, Garbacho, esclude nuove regolarizzazioni mentre Rubalcaba dichiara apertamente che bisogna allungare i tempi di permanenza in Cpt (finora 40 giorni) che, come quelli di Malaga e Fuerteventura, sono definiti da un rapporto Ue «deplorevoli per condizioni igieniche e degrado edilizio». E la blindatura della Spagna continua con il sempre più esteso Sive (Sistema Integral de Vigilancia Exterior), il muro hi-tech a base di sensori e radar che copre tutto lo stretto di Gibilterra, l’Andalusia ed arriva a Valencia. L’efficacia del muro è dimostrata dai dati. Gli africani che arrivano in barconi alle isole Canarie da Marocco, Mauritania, Senegal, sono diminuiti nel 2007 del 60%. Poi è stato rinforzato il controllo negli aereoporti, dove giungono i latino-americani con visto turistico, l’85% dei sin papeles, che vengono rispediti sovente in patria. Però i clandestinos che riescono ad arrivare in Spagna hanno una speranza. Dice Ramírez: «I Cpt traboccano, e dopo 40 giorni a chi non è stato espulso perché il Paese d’origine non lo accetta o non si riesce ad identificarne la nazionalità, viene dato un foglio di via che è carta straccia». Gian Antonio Orighi