Libero 20 maggio 2008, LUCIA ESPOSITO, 20 maggio 2008
Gli 007 di Milano a caccia di chi butta male i rifiuti. Libero 20 maggio 2008 Sono i detective della monnezza, gli investigatori della spazzatura, i Ris dei cestini
Gli 007 di Milano a caccia di chi butta male i rifiuti. Libero 20 maggio 2008 Sono i detective della monnezza, gli investigatori della spazzatura, i Ris dei cestini. Aprono i sacchetti, rovistano tra i rifiuti, li selezionano, li setacciano, li spulciano come se tra tovaglioli sporchi di sugo e lische di pesce puzzolenti si nascondessero pietre preziose. Cercano indizi, accumulano prove e poi incastrano il colpevole. Punito con una multa da cinquanta euro per imbrattamento del suolo pubblico. Mentre a Napoli i cassonetti si rovesciano in strada e il loro carico disgustoso si appiccica all’asfalto e all’olfatto, a Milano una squadra di 007 dell’Amsa (l’azien da per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti) indaga per risalire ai cittadini che buttano i rifiuti di casa nei trentatremila cestini sparsi per la città che dovrebbero raccogliere solo l’immondizia dei passanti. Gli accertatori sono ventotto, guadagnano sui millecinquecento euro, lavorano su quattro turni: cominciano alle cinque e mezza del mattino, finiscono all’una e quaranta. SQUADRE SPECIALI Per due notti ci siamo uniti alla squadra di investigatori speciali. C’è il camioncino dell’Amsa, a bordo c’è Franco Toto da Foggia, giacca catarifrangente, guanti da pugile e baffi da Poiret che punta diritto al corpo del reato. In via Fogazzaro, a pochi metri dal centro, da un cestino spunta la busta di un supermercato. Toto inchioda, scende dal mezzo. Dietro di lui, come un’ombra, si muove l’accertatore Francesco Ferraro, detto Ciccio. arrivato a Napoli da Milano trentadue anni fa ma ha l’accento di chi non se n’è mai andato. «Apra pure, apra», sentenzia e gli occhialini scivolano pericolosamente verso i baffi. Franco prende il sacchetto e lo rovescia nel cassone dell’autocarro. «Cerca, cerca che qualcosa troviamo. Ecco, prendi prendi», esorta Ferraro mentre estrae la macchina fotografica digitale dalla tasca. «Questa è una prova schiacciante». Scatta. Uno, due, tre volte. la copia di "Affari e Finanza" an cora nel cellophane. Sopra c’è l’etichet ta con nome, cognome e indirizzo del destinatario. «Questo signore abita qui accanto. Non servono ulteriori indagini». Il verbale è già compilato. Si riparte. Pochi metri ed ecco un altro sacco incriminato ma questa volta il colpevole resta senza nome: dentro ci sono solo piatti di carta, resti di cibo, un pacchetto di sigarette, la nota della spesa. «Nei primi tre mesi di quest’anno le multe per il decoro urbano sono aumentate del 97%. Abbiamo intensificato i controlli e i risultati ci sono». Mauro De Cillis è il responsabile della raccolta e dell’igiene del suolo, per lui le strade di Milano sono come i pavimenti di casa . «Non è più tollerabile che i cittadini continuino a gettare i rifiuti dove capita». Il camion dell’Amsa prosegue il suo giro. Uno, due, tre cestini. Sempre a rovistare, a cercare, a curiosare. Ora siamo in un quartiere periferico. Ai piedi di una campana per la raccolta della carta, è appoggiato un sacchetto azzurro. Dentro c’è di tutto ma non la carta. «Proceda», ordina Ciccio. E Franco esegue. «Bottiglia, carta, fazzoletto, cornicione di pizza... Niente. No... forse ci siamo. Eccolo qua». La busta della lettera è unta di olio ma il nome del destinatario si legge chiaramente: «Mario F.... lui», l’accertatore è convinto. Scatta foto e scrive il verbale. «Il signor Mario riceverà dal Comune una multa per imbrattamento del suolo pubblico. Proverà a dire che non è stato lui, ma se farà un reclamo gli verrà mostrata la fotografia che è una prova inconfutabile», spiega De Cillis. Alla fine della prima serata il bilancio è di due multe per una trentina di cestini vivisezionati. «Impossibile fare pronostici. Certe sere va bene, altre non troviamo nulla e ci sembra di aver girato a vuoto», allarga le braccia Francesco. Il giorno seguente si parte da piazzale Loreto. Nella squadra c’è un operatore ecologico che arriva dall’America, si chiama John Puzo (con una zeta, come l’autore del Padrino). L’accertatore è Ilario Cicala che si aggira sospettoso intorno a un cestino. «Partiamo da qui». Puzo dice: «Ok» e rovescia il sacchetto sul camion, l’occhio cade su un foglio. la polizza di un’assicurazione. C’è un indirizzo... «Questo signore non c’en tra. Abita troppo lontano, non è credibile che sia venuto fin qui per sbarazzarsi del sacchetto. Potrebbe essere un’agenzia di assicurazione...», azzarda Cicala. «Infatti, guardi, guardi», Puzo gli mostra il foglio di un’agenda con gli appuntamenti e poi, prova inconfutabile, la busta di una lettera intestata all’agenzia che si trova a duecento metri dal cestino. Come da prassi, Cicala fotografa e compila il verbale. «L’inizia tiva è un deterrente contro i comportamenti scorretti. Non ha scopi punitivi, ma vuole spingere i cittadini al rispetto delle norme sui rifiuti», ci spiega il direttore dell’Amsa Sergio Galimberti. I FURBETTI DEL QUARTIERE Ci spostiamo in zona Politecnico. Si capisce dal contenuto dei sacchetti che qui vivono molti studenti. Abbandonato ai piedi di un cestino, c’è una busta piena di carte. Appunti, quadernoni con formule matematiche e pensieri in libertà. Leggiamo: "Mi fermai e mi girai. Guardai in su. In alto, nel cielo, il mio aquilone ondeggiava come un pendolo...". Tra una composizione e l’altra spunta la lettera di una banca che informa sui nuovi mutui per giovani. « lui, è lui», annuisce Cicala. «Abita in questo portone, appena è uscito ha mollato il sacchetto, il furbetto del quartierino». una buona serata. La signora Gigliola T. è stata incastrata dalla lettera del supermercato: le comunica che la tessera per risparmiare è in scadenza. Ma questo foglio gettato nel posto sbagliato le costerà cinquanta euro. A tradire Giacomo è l’invito a un cocktail. L’ispezione è finita, il bilancio è positivo. Dieci multe su una ventina di cestini. Non tutti i milanesi sanno che c’è un grande fratello che spia nei loro rifiuti. Attenti a dove li gettate e a quello che buttate: gli 007 sono sempre in servizio. LUCIA ESPOSITO