La Stampa 17 maggio 2008, GIANLUCA NICOLETTI, 17 maggio 2008
E spunta in rete il video hot della Brambilla in calze a rete. La Stampa 17 maggio 2008 Un video con Michela Brambilla che danza a colpi d’anca in un locale notturno di Barcellona, è forse una profezia alla sua neo investitura a sottosegretario al Turismo? No, una sublime carognata degli ormai attempati ragazzi della Gialappa’s, un vecchio servizio riportato alla luce con la rossa signora del Pdl, inviata per lo show «I misteri della notte»
E spunta in rete il video hot della Brambilla in calze a rete. La Stampa 17 maggio 2008 Un video con Michela Brambilla che danza a colpi d’anca in un locale notturno di Barcellona, è forse una profezia alla sua neo investitura a sottosegretario al Turismo? No, una sublime carognata degli ormai attempati ragazzi della Gialappa’s, un vecchio servizio riportato alla luce con la rossa signora del Pdl, inviata per lo show «I misteri della notte». Il filmato in brevissimo tempo è diventato un cult su YouTube, così il tam tam dei curiosi della rete lo sta facendo volare tra i più cliccati in Italia. Purtroppo in questo caso la scoperta archeologica non avviene nel momento più opportuno: non sarà certo scoppiata di gioia l’onorevole Michela nel rivedersi in quell’imbarazzante servizietto del novembre 1991. La rubrica aveva per titolo «Esplorazioni notturne di Giorgio Medail e Michela Brambilla», lei visitava un localino dark vampiresco con dei bei guanti di trina nera. Microgonna pure nera, come nere le calze. Ben taccuta e metallata con occhiali neri da cieca. Prima di entrare nel gorgo delle danze, la Brambilla si dà un paio di divincolate di rotula. Dall’angolo di divaricazione e dall’ardita sgambata è palese che il suo modello è la prima Parietti, di cui cita anche la cotonatura dei capelli. Entra in pista quindi con un candeliere in mano, il clima si riscalda, qualcuno stende una tipa in bikini e le spalma sopra un’insalata, il numero poi va in crescendo, con qualche gluteo in primo piano e uno scapezzolamento di siliconata d’antàn: genere Carmen Russo al tempo di «Drive in». Palpabile è il clima gioioso di quegli anni trasudanti ottimismo e le citazioni a posteriori sono innumerevoli. A 1 minuto e 24 si comincia veramente ad andare sul pesante: la dominatrice Brambilla viene sollevata da due nerboruti su un trespolo metallico che non promette nulla di buono. Ci si accorge infatti che i due schiavetti sono muniti di finimenti di cuoio, sospensorio metallizzato e pantaloni di latex con natiche all’aria. La Brambilla li prende al guinzaglio e ci fa un giretto. La movida brambillesca poi continua in strada, un ragazzo inalbera un preservativo gonfiato sul cappello come fosse una penna d’alpino: «Perché lo porti qui?» gli domanda l’inviata nella notte, e quello risponde che potrebbe tornargli utile. L’archivio inesorabile della tv può illuderci per passeggeri periodi d’oblio, ma inesorabile fa sempre riaffiorare brandelli di passato. Nel caso dell’onorevole Michela, oggi tele-icona austera e composta sui banchi istituzionali, forse il reportage un po’ ruspante riuscirà almeno a scrollarle di dosso il baleno d’autoreggente che la rese immortale sul divano di Vespa. GIANLUCA NICOLETTI