Il Messaggero 17 maggio 2008, 17 maggio 2008
Bondi nomina Alain Elkann. Il Messaggero 17 maggio 2008 Alain Elkann sarà il consigliere per gli eventi culturali e per i rapporti con l’estero del neo ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi
Bondi nomina Alain Elkann. Il Messaggero 17 maggio 2008 Alain Elkann sarà il consigliere per gli eventi culturali e per i rapporti con l’estero del neo ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi. In una nota il ministero ha precisato che il ministro ha incontrato ieri Elkann per conferigli l’incarico. Nell’incontro, il ministro ha espresso anche la volontà di sottoscrivere il manifesto ”Italia paese della cultura e della bellezza”, scritto recentemente da Elkann in collaborazione con l’associazione Mecenate 90 e la Fondazione Rosselli, definito nella nota «un contributo per una forte e condivisa politica a favore della cultura». Presidente del Museo egizio di Torino dal 2004 e, dal 2007, della Fondazione Città Italia, Elkann è autore di vari romanzi e libri tra i quali spiccano Vita di Moravia (in collaborazione con lo stesso Moravia), Cambiare il cuore (con il cardinale Carlo Maria Martini) e Essere ebreo (con il rabbino Elio Toaff). Come presidente dell’associazione Mecenate 90, Alain Elkann ha varato il manifesto ”L’Italia paese della cultura e della bellezza” con l’obiettivo di reagire drasticamente all’assenza di un’adeguata politica culturale che valorizzi l’immenso patrimonio artistico-culturale del nostro Paese, di gran lunga il più grande del mondo, e di riscattarci dal degrado subito dalla nostra immagine dopo la vicenda dei rifiuti di Napoli. Il suo appello ha avuto l’adesione di 117 protagonisti del mondo artistico-culturale tra i quali Uto Ughi e Krizia, Giovanni Sartori e Aurelio De Laurentiis, Ennio Morricone e Raffaele La Capria, le sorelle Fendi e Luciano Benetton. I fatti, purtroppo, sono mortificanti. L’Italia è al decimo posto in Europa per la spesa pubblica statale destinata ai beni culturali, con lo 0,30 per cento del bilancio dello Stato mentre gli altri videstinano almeno lo 0,50. Secondo Elkann, per invertire la rotta, è indispensabile «incoraggiare il contributo dei privati». «La defiscalizzazione dei contributi dei privati ai beni culturali, che nin tutto il mondo civile è operativa da tempo, da noi è ancora bloccata», ha detto presentando il suo Manifesto. «Bisogna convincersi che lo Stato non può farcela da solo. Ma le cose da fare sono tante. Per esempio, sostenere gli istituti italiani di cultura in tutto il mondo, premiare la competenza degli addetti ai lavori». Elkann aveva sottolineato con disappunto, in quell’occasione, come questi temi fossero stati pressocché assenti durante la campagna elettorale. E aveva aggiunto: «Spero che il nostro appello venga accolto dal nuovo governo». Dopo pochi giorni, è arrivato l’incarico conferitogli da Bondi. T.P.