Il piccolo zar, Demetrio Volcic (Laterza 2008), 20 maggio 2008
Il piccolo zar. Capitolo II: Passato e presente La sua è una storia molto sovietica. Con la maturità
Il piccolo zar. Capitolo II: Passato e presente La sua è una storia molto sovietica. Con la maturità. e con la fine del comunismo, ha abbandonato qualsiasi ideologia, sostituendola con un forte sentimento nazionale. Le notizie sulla sua infanzia e sulla difficile adolescenza già contengono gli elementi che lo distingueranno: solitudine e tendenza ad appartarsi, una certa malinconia, capacità di lavorare, serietà, passione per lo sport, adattabilità, pragmatismo. Nei gruppi di bambini non è mai il capobanda, ma sempre il suo consigliere: il che è tipico dei futuri uomini politici. Crede fermamente nel valore del decisionismo: secondo lui l’uomo che si trova al comando vale, da solo, ben più del corpo d’armata che dirige. Putin è in parte una creatura di Eltsin: amici fidati convincono il vecchio presidente che varrebbe la pena di puntare su quel giovane, anche se non ha nulla di straordinario. Gli mancano carisma, esperienza, popolarità, una lobby alle spalle che lo sostenga. Ha però una dote che tutti gli riconoscono, la fedeltà al proprio gruppo e alla parola data. In un ambiente sfuggente e competitivo come è quello della polizia segreta e, più tardi, nella difficoltà di emergere dai meandri di una burocrazia non benevola, Putin dimostra da subito una non comune capacità tattico-strategica. La personalità di Putin, futuro presidente della Russia, è stata segnata da alcuni momenti decisivi. SUl finire degli anni Ottanta, trascorre quattro anni nella Germania dell’Est come alto ufficiale del Kgb, e nel 1990 assiste alla fine del sistema comunista e all’inizio del crollo dell’impero. Mentre la folla tedesca dell’Est circonda il palazzo dei servizi segreti a Dresda, Putin chiede a Mosca indicazioni su come comportarsi e un suo collega da Berlino gli dice lapidario: "Mosca tace". Anche il golpe dell’agosto 1991, che vede Putin schierarsi senza incertezze con le forze riformiste, al fianco del leader e amico Sobcak, influirà pesantemente sulle sue scelte politiche. Un terzo capitolo importante, che ne segnerà il futuro, è il periodo infelice di Leningrado che sta diventando San Pietroburgo: perde la dacia a causa di un incendio, la moglie è vittima di un grave incidente e il suo idolo, il sindaco Sobcak, cade in disgrazia. In quegli anni Putin si ritrova solo e senza appoggi.[...] Ma a segnare la svolta nella carriera di Putin sarà, nel 1996, il trasferimento a Mosca, avvenuto grazie ai legami pietroburghesi, destinati a non sciogliersi mai più, e sostenuto dagli oligarchi e da Eltsin.[...] Dalla provincia di San Pietroburgo, Putin si trova a un tratto al centro di grandissimi giochi globali, e vi si adegua velocemente. Scopre di possedere la dote del realismo politico e quella di fiutare i complotti. Sono anni in cui non c’è spazio per mediocrità o sentimentalismi.[...] Impara in fretta a disfarsi degli avversari dei suoi amici.[...] L’ultimo giorno del secolo, il 31 dicembre 1999, Putin raggiunge il Cremlino per fare gli auguri al presidente Eltsin. Il dialogo tra i due può essere riassunto nelle ultime parole del presidente uscente: "Abbi cura della Russia che ti lascio". COn questo invito, ascoltato da tutti i presenti, Eltsin accorcia il proprio mandato di alcuni mesi e Putin assume da subito la supplenza. Una giornalista, da lui invitata a colazione nel primissimo periodo moscovita, lo ricorda impacciato, legnoso, ma fiero e orgoglioso. Oggi, chi lo ha seguito nel corso delle frequenti apparizioni pubbliche durante l’estate del 2007 ha visto un uomo di mondo, spigliato, sicuro. Un settimanale popolare che vende quasi tre milioni di copie, "Argumenty i fakty", non ha sicuramente scattato di nascosto le foto del presidente a torso nudo: tutto doveva essere già stato concordato. L’articolo esce corredato delle foto degli altri massimi esponenti dell’Europa politica. I sottotitoli e le inquadrature sottolineano i cuscinetti di ciccia intorno ai fianchi di Sarkozy; si capisce che Brown non dovrebbe mai togliersi la camicia e che anche la signora Merkel starebbe meglio vestita da ministro che non in costume da bagno. Il confronto va a tutto vantaggio di Putin, ripreso con un fucile in mano, abbronzato e atletico, un piccolo Rambo. Il giornalista [...]:"Ora con orgoglio possiamo dire di non avere solo il migliore balletto del mondo, di possedere più gas e petrolio di tutti, di essere stati i primi ad avere piantato la bandiera sul fondale del Polo Nord, ma anche di poter presentare al mondo il miglior busto presidenziale". Il giornale sembra serio e non si tratta di battute di spirito. Seguono anche commenti stranieri. Secondo il "Times", lo spogliarello parziale, nella sua dimensione politica, è un elemento nella lotta per il potere. Poco prima delle elezioni presidenziali del 2008, scoppia lo scandalo sulle fortune personali di Putin. Qualcuno gli accredita un patrimonio di trenta, altri di quaranta miliardi di dollari. Altri ancora sostengono che in realtà i mezzi finanziari appartengono al fondo discrezionale del presidente, da passare al successore. Nella sua ultima conferenza stampa da presidente, Putin definisce queste voci "spazzatura", con una forte espressione russa. Riguardano il gruppo dei vecchi amici di Leningrado-San Pietroburgo, dove il presidente nasce politicamente. Si tratta del passaggio delle azioni di alcune imprese che con il tempo hanno moltiplicato il loro valore. Si acquista un’azione che domani vale dieci, ma lo si sa già in anticipo. In molti paesi si finisce in tribunale per queste operazioni tra gli intimi della borsa. Il campione del trasferimento poco trasparente è il monopolio del gas, Gazprom.[...] L’esempio della Bank Rossija, fondata da Kovalcuk e tra i cui proprietari vi sono vecchi amici pietroburghesi del presidente: Gazprom trasferisce a questa banca, nel luglio del 2005, azioni e partecipazioni nelle compagnie televisive Ntv e Tnt, per un valore di centosessantasei milioni di dollari; il documento che lo attesta è stato compilato secondo le norme internazionali per le operazioni finanziarie. Due anni più tardi, nel luglio del 2007, valgono 7,5 miliardi. La banca ha ricevuto i beni della Gazprom per una frazione del valore reale. La Gazprom era diretta dall’attuale presidente della Repubblica Medvedev. Il capo della banca Kovalcuk controlla oggi quattro reti televisive, il quotidiano "Komsomolskaja Pravda" e decine di piccole emittenti e giornali di provincia. Secondo un politologo moscovita: "Putin crede che i soldi possano risolvere ogni problema, ciò che non si può ottenere con un miliardo, si può ottenere con dieci, altrimenti con venti, e così via...". Putin avrebbe interessi in tre compagnie petrolifere, e i conti sarebbero mascherati in un sistema bancario off-shore.