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 2008  maggio 16 Venerdì calendario

Via vasi e scrivanie Silvio «deprodizza» Palazzo Chigi. Corriere della Sera 16 maggio 2008 ROMA – La scrivania su cui lavorava Romano Prodi è stata immediatamente spostata: dallo studio dell’ex presidente del Consiglio al salottino

Via vasi e scrivanie Silvio «deprodizza» Palazzo Chigi. Corriere della Sera 16 maggio 2008 ROMA – La scrivania su cui lavorava Romano Prodi è stata immediatamente spostata: dallo studio dell’ex presidente del Consiglio al salottino. Il salottino invece è ritornato ad essere la stanza di Silvio Berlusconi. Coinvolti negli spostamenti anche gli altissimi vasi e le corbeilles dei due anni di centrosinistra: spariti in un attimo. Sui tavoli delle stanze di rappresentanza sono spuntati più classicheggianti, e più bassi, cestini e fioriere: gli stessi che apparivano sino ad aprile di due anni fa. «Questa sistemazione non mi piace e poi queste stanze puzzano». Appena rimesso piede a Palazzo Chigi il Cavaliere non ha soltanto esercitato il suo occhio da architetto, ha sviluppato anche considerazioni olfattive. Gli arazzi e le stoffe alle pareti restituiscono al nuovo inquilino del primo piano del palazzo del governo sensazioni sgradevoli: l’odore del tabacco non è piacevole come alcuni dettagli dell’arredamento, come i lunghi tavoli che annunciavano la sala del consiglio dei ministri (già sostituiti con divani e poltroncine) e allora «cambiare, cambiare, cambiare... ». Accade sempre ed è accaduto anche stavolta. Due anni fa l’insediamento del nuovo governo si segnalò alla cronache anche per alcuni screzi sulla metratura a disposizione dei vicepremier Rutelli e D’Alema. Persino sull’Airbus di Stato, al suo primo volo da presidente del Consiglio, Romano Prodi ebbe la necessità di cambiare: «Dove sedeva di solito Berlusconi? ». Gli indicarono una zona dell’aereo, lui scelse una poltrona agli antipodi. Gli antipodi nel gusto, nell’arredamento, nei dettagli del logo della presidenza del Consiglio (sta cambiando anche quello) si rivedono in queste ore. Il Cavaliere non fuma, ha uno staff quasi completamente no-smoking, di solito lavora più a Palazzo Grazioli che a Palazzo Chigi. Per due anni invece Romano Prodi e il suo staff, che amava i piaceri del tabacco, hanno vissuto 24 ore su 24 dentro il Palazzo. Ecco spiegato il riferimento all’odore, avvertito dalle narici sensibili del neo presidente del Consiglio, restituito forse dalla carta damascata, giallo ocra, delle stanze del primo piano. Mentre cambia l’arredo, si cancellano le tracce dell’inquilino precedente, i segni che la memoria potrebbe abbinare a una stagione sofferta (trascorsa all’opposizione), Berlusconi affronta i problemi che forse più lo tengono occupato in questi giorni: ovvero come rassicurare alcuni uomini che chiedono un posto nel governo (dopo l’estate, quando i posti di sottosegretario potrebbero arricchirsi di 20 new entry) o come risolvere il difficile rebus delle commissioni parlamentari (la Lega ne vuole 4 di peso, An ha anch’essa le sue richieste non modificabili e la storia della formazione del governo si ripete con le commissioni). Uno dei casi più divertenti è legato a Umberto Scapagnini, noto alle cronache tanto come consigliere medico (di una medicina dell’eterna giovinezza) del Cavaliere, che come sindaco di Catania. Ora, neo eletto in Parlamento, vorrebbe un posto nuovo. Lo ha scritto in un’ironica lettera al suo presidente, così raccontano in Forza Italia, legando il suo benessere personale, forse anche il suo stato di salute, alla vicinanza al Cavaliere: «Più sto vicino a Lei, più sto bene». Prosegue intanto l’astinenza del Cavaliere dalle dichiarazioni estemporanee, rilasciate per strada o in contesti informali. Ha annunciato la nuova linea qualche giorno fa, fino ad oggi la promessa è stata mantenuta. Ieri, uscendo dal Senato, dopo il voto di fiducia, ha risposto così ai cronisti che chiedevano conto della cambiamento: «Ho visto cose in tv... Una politica veramente da trivio e quadrivio che non vorrei vedere più, almeno per quanto mi riguarda». Marco Galluzzo