varie, 17 maggio 2008
Sentenza clamorosa. Se riuscirà a ottenere il tempo minimo richiesto, Oscar Pistorius in agosto potrà entrare nel ”nido d’uccello”, lo stadio Olimpico di Pechino, e correre di nuovo a fianco degli avversari con le gambe di carne
Sentenza clamorosa. Se riuscirà a ottenere il tempo minimo richiesto, Oscar Pistorius in agosto potrà entrare nel ”nido d’uccello”, lo stadio Olimpico di Pechino, e correre di nuovo a fianco degli avversari con le gambe di carne. Oscar è un tipo tosto e ha convinto la giuria: l’esclusione è ”revocata con effetto immediato”. Antonio Dal Monte, ex direttore dell’Istituto della Scienza dello sport: ”Quelli che usa Pistorius sono aggeggi bionici che ricordano le zampe degli struzzi, o dei velociraptor preistorici. Se fossi nei suoi avversari mi rifiuterei di gareggiarci a fianco”. Per partecipare ai 400, la gara migliore del sudafricano, il tempo minimo da staccare è 45”95, il record personale di Pistorius è 46”46. In mezzo balla quasi mezzo secondo. Stefano Semeraro, La Stampa 17 maggio 2008 Oz per gli amici. Oscar Pistorius, con due protesi in fibra di carbonio al posto dei piedi (blades, modello Cheetah di un’azienda islandese), rivendica il suo diritto di partecipare alle Olimipiadi di Pechino. Tuttavia gli esperti tedeschi sostengono che l’atleta sarebbe favorito dalle protesi. Lo sprinter in questione è sudafricano, ha 21 anni ed è nato senza gambe (Candido Cannavò, Mag. 52, Cor. 27.12.2007) Il velocista soprannominato Blade Runner vive da solo in un condominio di Pretoria. Emanuela Audisio: ”Quando aveva 11 mesi, per colpa di una malformazione congenita, ha dovuto subire la doppia amputazione. Un’operazione gli ha portato via le gambe”. Sotto accusa il non accumulo di acido lattico, come dire che la ghigliottina evita il mal di testa, e la spinta di ritorno delle lame di carbonio che dà una movenza da pantera. E se la Iaaf dirà di no? ”Pazienza, farò altri test in America. E punterò a Londra 2012. Troppo facile dire che la vita è carogna, meglio mettersi in piedi e combattere” (Rep. 11.12.2007) 14.1.2008. La Corte per l’esclusione pronuncia il suo verdetto: no alle Olimpiadi per il giovane sudafricano. Sarebbero evidenti i chiari vantaggi meccanici derivanti dalle sue protesi. Questo è l’esempio più lampante della spietata concorrenza globale che mette fuori campo i più svantaggiati.