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 2008  maggio 17 Sabato calendario

Putin ha raggiunto alcuni traguardi. Nei suoi otto anni il Pil nazionale è cresciuto del settanta per cento, i salari in media sono raddoppiati

Putin ha raggiunto alcuni traguardi. Nei suoi otto anni il Pil nazionale è cresciuto del settanta per cento, i salari in media sono raddoppiati. Il numero dei poveri sotto la linea della sussistenza dal ventisei per cento è passato al sedici per cento nel 2007. Pagati i debiti internazionali, i vari tesoretti nelle mani dello Stato ammontano a varie centinaia di miliardi di dollari. Da quindici anni a questa parte non cresce la natalità: un milione e 400 mila nascite all’anno. Le madri ricevono un premio di natalità di deucentocinquantamila rubli, all’incirca ottomila euro. Si teme che molte ragazze sole partoriscano solo in vista del premio in danaro. L’osservatore occidentale si stupisce per la legge del 2004 con la quale il Cremlino si è assunto il diritto di nominare i governatori. Delle ottantanove regioni in cui è suddiviso il paese, ciascuna con un suo governatore, alcune, soprattutto quelle vicine alle grandi metropoli, sono amministrate in modo irreprensibile, ma la maggior parte è in balìa dell’anarchia e della malavita. Il politologo russo Aleksandr Kinev ricorda che, nonostante il cambio di rotta di Putin, per la novantina di proconsoli già in carica, fino al 2005, non era stato difficile essere riconfermati. Ora la situazione è cambiata. Chi di loro non è stato in grado di garantire il successo del partito di Putin nelle elezioni del dicembre 2007 e di creare la giusta atmosfera per le presidenziali del 2008 può fare le valigie, e gli conviene farlo in fretta se non vuole correre il rischio che qualcuno vada a frugare tra i suoi vecchi peccati per squalificarlo.