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 2008  maggio 16 Venerdì calendario

Odifreddi Piergiorgio Il matematico impenitente Longanesi 2008 Incipit. Nel finale del Don Giovanni di Mozart e Da Ponte il "dissoluto" non si pente: per ben otto volte risponde di no

Odifreddi Piergiorgio Il matematico impenitente Longanesi 2008 Incipit. Nel finale del Don Giovanni di Mozart e Da Ponte il "dissoluto" non si pente: per ben otto volte risponde di no. Lo tsunami che ha spazzato l’oceano Indiano il 26 dicembre 2004 ha lasciato dietro di sé circa trecentomila morti: una catastrofe tellurica naturale di dimensioni identiche a quella atomica artificiale di Hiroshima e Nagasaki. provvisorio, sistemare Brown, Dan - Il *simbolo perduto Best seller in fb ’Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro”. The Secret Teachings of All Ages Mc Taggart, La scienza dell’intenzione La noetica e la capsula di Petri La fisica moderna può aiutarci a ritrovare il passato. Sephirot, dieci cerchi, le dimensioni dell’universo. Sefer ha-Zohar, il libro dello splendore L’apoteosi di George Washington – un affresco di quattrocentotrentametri quadrati che ricopre la volta della Rotonda del Campidoglio – era stato ultimato nel 1865 da Costantino Brumidi. Detto ”il Michelangelo del Campidoglio”, Brumidi aveva preteso per sé la cupola del Campidoglio proprio come Michelangelo aveva fatto con la Cappella Sistina, dipingendo un affresco sulla superficie più nobile dell’ambiente, il soffitto. Per la maggior parte delle persone, L’apoteosi di George Washington diventava tanto più incomprensibile quanto più la si osservava. ”Quello nel pannello centrale è George Washington” disse Langdon, indicando il centro della cupola, sessanta metri più in alto. ”Come potete notare, è circondato da tredici figure femminili e sta ascendendo al cielo su una nuvola. E’ il momento della sua apoteosi, la sua trasformazione in un dio”. ’Tutto intorno” proseguì Langdon ”si vede una serie di figure strane e anacronistiche: sono alcuni dèi dell’antichità che regalano ai nostri antenati il sapere moderno. C’è Minerva, che offre l’ispirazione ai più grandi inventori della nostra nazione: Benjamin Franklin, Robert Fulton, Samuel Morse”. Langdon li indicò a uno a uno. ”Là c’è Vulcano, con una macchina a vapore sullo sfondo. Quella al suo fianco è Cerere, la dea delle messi, che ha dato origine alla parola ”cereale”. E’ seduta su una mietitrice McCormick, la macchina agricola che ha permesso al nostro paese di diventare leader nel mondo nella produzione alimentare. Sul lato opposto c’è Nettuno, con Venere che mostra come stendere un cavo sottomarino attraverso l’Atlantico. Il dipinto raffigura chiaramente i nostri avi che ricevono il dono della conoscenza dagli dèi. Sorriso a fior di labbra Il sigillo riproduceva una fenice a due teste con il numero 33 sul petto, il tradizionale simbolo del massimo grado della massoneria. Langdon nutriva un profondo rispetto per la filosofia e il simbolismo massonici, ma aveva deciso che non voleva essere iniziato. Il voto di segretezza imposto dall’ordine gli avrebbe impedito di discutere della massoneria con i suoi studenti. Era lo stesso motivo per cui Socrate aveva rifiutato di farsi iniziare ai misteri eleusini. L’SSB è una sezione del Campidoglio in cui pochi entrano. Per raggiungerla si deve attraversare un caotico labirinto di stanzette e stretti corridoi sotto la cripta. Una volta il figlio minore di Abraham Lincoln, Tad, si era perso là sotto e aveva rischiato di morire. La cripta del Campidoglio Nel 1936, la scoperta delle carte segrete di Isaac Newton aveva stupito il mondo, rivelando la passione totalizzante dello scienziato per lo studio dell’antica alchimia e della sapienza mistica. La solita routine fatta di metal detector e badge temporanei. Il deposito ACME incontra le Catacombe di Domitilla, pensò Langdon… Fisica e filosofia fuse in un’unica disciplina. Il suo cadavere era finito in fondo al Mare di Marmara, in pasto ai granchi azzurri che migravano lì dal Bosforo. I framassoni e il nuovo ordine mondiale… Il giardino d’inverno della villa dei Solomon in Potomac, nel freddo intenso. Il centro di distribuzione dei volumi sembrava la sala dove si ritirano i bagagli in aeroporto, con una serie di nastri trasportatori che scomparivano in direzioni differenti. Poiché la biblioteca occupava tre edifici diversi, i libri da consegnare nella sala di lettura spesso venivano trasferiti grazie a una rete di tapis roulant in tunnel sotterranei. Le incisioni di Albrecht Dürer. L’ultima cena Melencolia I, 1514 Xilografia Rosenwald Collection Washington, DC E’ criptico. Melencolia I ritraeva una figura con grandi ali seduta con aria imbronciata davanti a una costruzione di pietra, in mezzo a oggetti disparati e bizzarri: una bilancia, un cane scheletrico, attrezzi da falegname, una clessidra, vari solidi geometrici, una campana, un putto, un coltello, una scala a pioli… (e voi, cosa ancora vi aggiungereste per completare la serie o l’elenco? Ma qual è la differenza tra una serie e un elenco?) Katherine ricordava vagamente che suo fratello le aveva spiegato che la figura alata rappresenta il ”genio”, il grande pensatore con la testa appoggiata a una mano, sconsolato perché incapace di raggiungere l’illuminazione. Nonostante sia circondato da diversi simboli della ricerca intellettuale, che rimandano a scienza, matematica, filosofia, biologia, geometria e persino architettura, lui non riesce a salire la scala della vera illuminazione. Persino i geni fanno fatica a comprendere gli antichi misteri. ’Dal punto di vista simbolico, quest’opera rappresenta il fallimento del tentativo da parte dell’uomo di accedere a poteri divini. In termini alchemici, l’impossibilità di tramutare il piombo in oro. La scala dell’illuminazione è dono di Amore. Ma anche Amore non sfugge a Malinconia. All’uomo non rimane altra via, deve rassegnarsi e accontentarsi della via dell’Amore. Una bella passeggiata, qualche mora e fragolina e tutto passa. (M)ister(ia) e (A)more possono solo inchinarsi davanti alla R(agio)ne. Senza agio e senza more prevale Isteria.