LUCIA ESPOSITO, Libero 15 maggio 2008, 15 maggio 2008
Da Erika a Mariena Che fine hanno fatto i piccoli assassini. Libero 15 maggio 2008 Uccidono per ribellarsi
Da Erika a Mariena Che fine hanno fatto i piccoli assassini. Libero 15 maggio 2008 Uccidono per ribellarsi. Per sentirsi grandi. Per troppo odio o per troppo amore. Oppure per niente. Killer senza motivo. Adolescenti assassini. Minorenni che passano dal letto della loro stanza alla brandina della cella. I loro nomi rimbalzano dai registri di classe ai verbali della polizia. Sono nomi senza cognome e senza faccia perché la legge vieta di rendere identificabili i minori coinvolti in fatti di cronaca. Poi diventano maggiorenni, si vedono le loro foto e si scopre che i mostri sono ragazzi normali. Come quelli che al mattino prendono l’autobus per andare a scuola, il pomeriggio ciondolano per strada e la sera affollano le discoteche. Come Ambra, Milena e Veronica, le tre ragazze di Chiavenna che nel giugno del 2000 hanno ucciso suor Maria Laura Mainetti nel nome di Satana. Diciannove coltellate, ma avrebbero dovuto essere diciotto (tre a testa) mentre urlavano: «Muori, bastarda». Ora quella suora è beata, le tre assassine sono libere. Ambra entra nel carcere di Torino solo la sera, per dormire. Di giorno fa volontariato. In primo grado fu ritenuta completamente incapace di intendere e volere e fu prosciolta. Fu affidata a una comunità dove rimase un anno. In appello fu condannata a 12 anni e quattro mesi. Ma grazie all’indulto che si è sommato alla buona condotta, la pena finirà nel novembre del 2008. Per ora assapora la futura libertà fino al tramonto quando è costretta a tornare in cella. Veronica ha lasciato il carcere molto prima di Ambra: il 4 luglio del 2004, a tre anni dall’omicidio. Dopo aver scontato metà della pena, fu trasferita in una comunità. Le chiesero di fare la baby sitter dei bimbi del nido. Nel 2006 Milena lasciò la cella per trasferirsi nel centro Exodus di don Mazzi a Grezzana (Verona). Erika è nel carcere di Brescia. Il suo ex fidanzato Omar è rinchiuso ad Asti. Lei è stata condannata a sedici anni. Lui a quattordici. Dici Erika e pensi a Novi Ligure, alla mattanza nella villa, a Susy Cassini che chiede perdono alla figlia mentre lei continua ad accoltellarla fino ad ucciderla. Al piccolo Gianluca, ai suoi dodici anni e alle cinquantasette coltellate che la sorella e il suo amico Omar gli infilzavano nel corpo. Omar si è diplomato in ragioneria e aiuta a tenere in ordine i conti del carcere, collabora al giornalino dei detenuti "La Gazzetta Dentro". Oggi è il suo compleanno, compie 25 anni. Sia lui che Erika hanno ottenuto il beneficio dell’indulto. Lei, che abbiamo visto in tv in permesso premio per una partita di pallavolo nell’oratorio di Buffalora, nel Bresciano, uscirà il 13 aprile 2013 anziché nel 2016. Omar sconterà la pena nel 2014. Sono tutti in carcere i tre minorenni condannati per l’omicidio di Desirée Piovanelli a Leno, in provincia di Brescia. Anche lei, come Lorena Cultraro aveva quattordici anni. Anche lei è stata uccisa in un casolare. Anche Desirée è stata massacrata dal branco ma tra loro c’era anche un adulto, Giovanni Erra. Sono tutti in carcere. Mattia, il più giovane dei minori coinvolti (aveva solo dieci anni) presto potrebbe lasciare il carcere minorile Beccaria di Milano. Era stato condannato a dieci anni. Ma anche in questo caso la buona condotta sommata all’indul to hanno accelerato i tempi della scarcerazione... A breve potrebbero tornare in semilibertà Maria Filomena Sica e Anna Maria Botticelli, condannate a 21 anni per l’omicidio della loro amica di classe Nadia Roccia con cui ogni mattina prendevano la corriera da Castelluccio de Sauri per andare all’istituto magistrale "Poerio" di Foggia. Era il 14 marzo del 1998 e Nadia fu uccisa nel garage di Anna Maria. L’hanno strangolata, ma prima l’hanno costretta a scrivere una lettera in cui annunciava il suicidio perché il suo amore per la bionda Anna Maria non era corrisposto. LUCIA ESPOSITO