varie, 4 maggio 2008
RAMPELLI
RAMPELLI Fabio Roma 2 agosto 1960. Politico. Nel 2008 eletto alla Camera (Pdl). «’Era il 1988 [...] E noi giovani del Fronte della Gioventù, chiusi in quelle sezioni che ancora oggi la sinistra diffama come Colle Oppio, dove io ero il segretario, o Sommacampagna, dove cresceva Gianni Alemanno, scoprivamo un nuovo modo di fare politica. Il volontariato. L’ambientalismo di Fare Verde. La solidarietà. Noi di Colle Oppio, ad esempio, possiamo vantarci di essere stati gli unici a ricevere una visita di don Di Liegro. Non frequentava sezioni di partito, ma per noi fece un’eccezione. Stavamo facendo un’assemblea, sentimmo bussare alla porta. Era lui. [...]” [...] architetto [...] figura cruciale della destra romana [...] ”C’ero anche quando ci prendemmo di petto con Buontempo e Gramazio per colpa di don Di Liegro. Noi difendevamo il suo Centro per i malati di Aids che nasceva ai Parioli, dentro Villa Glori, tra l’orrore dei benpensanti. E loro erano contro”. Fu uno scontro fisico, come spesso accadeva nelle storie della destra. I ventenni dentro, a presidio. I vecchi fuori, a svellere le inferriate. Uno scontro che Teodoro Buontempo, all’epoca consigliere comunale Msi, ricorda bene: ”Il dissidio era forte. Quei giovanotti avevano preso a scimmiottare la sinistra”. I ”giovanotti”, che poi erano appunto Alemanno (sarebbe divenuto segretario nazionale Fdg quell’anno subentrando a un tal Gianfranco Fini), Rampelli e Tony Augello, a questo rapporto speciale con il carismatico prete della Caritas romana ci tenevano, eccome. Racconta ancora Rampelli: ”A sinistra ci considerano picchiatori. Noi invece abbiamo fatto una virata verso nuovi schemi. Pochi sanno che dopo l’aggressione a Paolo Di Nella (sprangato a morte mentre affigge manifesti del Fdg nel 1983, amicissimo di Alemanno, che da allora porta al collo la croce celtica che gli apparteneva, ndr) fu Gianni a dire ”Stop’ a chi voleva la rappresaglia. Da quel momento, le cose cambiarono. Non ne potevamo più del militante in mimetica. I ragazzi che ci arrivavano con i miti della purezza spirituale, li mandavamo a pulire il culo ai bambini”. Capitò che proprio nei giardini di Colle Oppio, dove convivevano a poche centinaia di metri la sezione del Fronte e una mensa della Caritas, qualcuno bastonò a sangue un barbone. E furono i ”giovanotti” di Rampelli e Alemanno a organizzare un’assemblea antirazzista. ”Sapete, noi ci ispiravamo a una destra tutta diversa. Per noi, il mito erano quelli del Fuan-Caravella che nel 1968 parteciparono agli scontri di Valle Giulia con gli studenti di sinistra. Quelli che occuparono la Facoltà di Giurisprudenza e che poi il partito, ovvero Caradonna e Almirante, cacciarono dall’università” [...]» (Francesco Grignetti, ”La Stampa” 1/5/2008).