varie, 4 maggio 2008
AUGELLO
AUGELLO Andrea Novara 24 febbraio 1961. Politico. Nel 2008 eletto al Senato col Pdl (An). Sottosegretario alla Pubblica amministrazione e Innovazione nel Berlusconi IV (dall’1 marzo 2010) • «[...] è il vero ”responsabile” della presa del Campidoglio da parte di Gianni Alemanno [...] è fratello di Tony, scomparso nel duemila, per anni all’opposizione in Comune, autore del libro Rutelli, il sindaco della Restaurazione. Un titolo una promessa. A Tony, e a Fini, Alemanno ha dedicato la vittoria. Oggi tra il sindaco e Andrea Augello è idillio, ma ci sono stati anni in cui i due si sono confrontati duramente all’interno del partito. [...] concorrenti nel congresso della federazione di Roma di Alleanza nazionale [...] ”Definirci come ex nemici è una semplificazione. Il confronto tra correnti interne è normale [...]”» (Maria Corbi, ”La Stampa” 3/5/2008) • «[...] un esempio perfetto di quella destra nuova, venuta su negli anni Ottanta, e che uscì dalle catacombe cominciando col cambiarsi la camicia. [...] Nella Presa di Roma, libro di Claudio Cerasa, il ritratto di Augello è questo: ” sempre stato l’espressione di quella destra considerata un po’ pariola, un po’ chic, senza più pantaloni stretti e anfibi neri ma con Fred Perry e New Balance”. E cioè: ”Quei militanti in giacca e cravatta che da diciottenni, invece che sognare la rivoluzione, sognavano di fare i deputati”. E però raccontano che un giorno si prese male con Maurizio Gasparri, fra i due cominciò una discussione aspra, e Augello, che è ben più grosso, prese Gasparri e gli infilò la testa in una pozzanghera; che sia storia vera o una balla conta poco: che la si racconti dice molto della fama di Augello. Che, adesso, ha quella dell’erede di Goffredo Bettini, per delicatezza del tratto e capacità di stare nel mondo, ma poi è uno che ha amicizie (così si dice) fra i tassinari più incattiviti. Che nasce nella tradizione della destra sociale, e quindi non stupisce se stringe sodalizio con Anna Finocchiaro del Pd, ex comunista, insieme con la quale presenta un libro sulla strage dimenticata di Gela, anno 1943. Tesi del libro: fu tutta colpa degli americani. [...]» (Mattia Feltri, ”La Stampa” 15/1/2010).