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 2008  maggio 03 Sabato calendario

MICHAEL CIEPLY

LOS ANGELES
Quando la United Artists ha annunciato che ancora una volta rinvierà l´uscita del film "Valkyrie", nel quale Tom Cruise interpreta un ufficiale tedesco che complotta di uccidere Hitler, il Web ha cominciato a riempirsi di necrologi: "Per Valkyrie è la fine", "Insieme a Valkyrie la rinascita della United Artists è già finita". Gli annunci funebri sono tanto più rilevanti se si considera che l´United Artists è stata riesumata appena otto mesi fa e non ci sono certezze su "Valkyrie", quanto meno non prima che il film - che doveva uscire lo scorso giugno, poi lo scorso ottobre, e adesso il 13 febbraio 2009 - esca effettivamente nelle sale. Nel frattempo Cruise, i suoi partner dell´United Artists e i registi di "Valkyrie" stanno per lanciarsi in quella che sarà con ogni probabilità una battaglia lunga nove mesi, finalizzata a smentire i loro critici e detrattori.
«Non ci lasceremo intimidire» ha detto la settimana scorsa Paula Wagner, socia di Cruise. «Tutti coloro che pensano di liquidarci o che credono che stiamo per fallire non capiscono assolutamente come funzionano i meccanismi di questo mestiere» ha detto Wagner, che ha poi aggiunto: «Niente potrà fermarci, siamo decisi ad andare avanti e a far sì che tutto funzioni a dovere». Nonostante ciò il futuro di United Artists dipende proprio da come riuscirà a ribaltare la percezione crescente che la casa cinematografica ha preso una brutta svolta dopo che la Wagner si è associata a Cruise per dare nuovo slancio alla comune impresa con la Metro-Goldwyn-Mayer, che in precedenza era proprietaria unica della casa cinematografica.
Ad agosto la United Artists, appena rifinanziata, ha ricevuto 500 milioni di dollari tramite Merrill Lynch. Subito dopo ha distribuito "Leoni per agnelli", un film drammatico che ha avuto scarso successo, diretto da Robert Redford nel quale recitavano Cruise, Redford stesso e Meryl Streep. Quando il film si è preso una bastonata da pubblico e critica, la United Artists ha scommesso ancora una volta su Cruise decidendo di girare "Valkyrie", su sceneggiatura di Christopher McQuarrie (e Nathan Alexander), con la regia di Bryan Singer, che avevano entrambi collaborato a "X-Men" e "I soliti sospetti". Paula Wagner si rifiuta di specificare le spese della pellicola che pare siano state nell´ordine dei cento milioni di dollari, e non ha voluto neppure discutere le eventuali perdite derivanti da "Leoni per agnelli", che si profilerebbero nell´ordine invece dei 50 milioni di dollari. Il film di Redford è ancora nei circuiti internazionali, dove ha avuto riscontri molto superiori a quelli degli Stati Uniti. La United Artists dovrebbe fare considerevoli passi avanti da questo punto di vista con i prossimi due o tre film, inclusa una commedia a basso costo nella quale reciteranno altri attori e non Cruise.
Paula Wagner fa notare che la DreamWorks ha impiegato circa tre anni prima di far uscire nelle sale il suo primo film dopo essere stata fondata nel 1994 da Steven Spielberg, Jeffrey Katzenberg e David Geffen. E così ha fatto la sua stessa casa di produzione cinematografica, la Cruise/Wagner Productions, il cui primo film "Mission: Impossible" è uscito nel 1996. Che Tom Cruise fosse coinvolto nel film "Valkyrie" in un primo tempo era stato considerato un vantaggio inatteso per United Artists: Singer lo ha reclutato infatti soltanto dopo che Wagner aveva già firmato per il film. Ma quasi subito l´intero progetto è andato incontro a una serie di incidenti e disguidi e ciò è particolarmente negativo per una casa cinematografica che prima di "Valkyrie" non farà uscire niente altro nelle sale, ma anche per una star la cui presenza sul grande schermo prima di allora sarà un piccolo cameo di cui molto si discute, nel quale interpreta un produttore cinematografico scatenato nella mediocre commedia "Tropic Thunder".
Per la prima volta le autorità tedesche hanno respinto la richiesta di girare le scene di "Valkyrie" nel Bendler Block di Berlino, dove si svolsero alcuni dei momenti più cruciali della storia raccontata nel film, e alla fine l´hanno concesso soltanto con grandi sforzi. In seguito una parte della pellicola è rimasta danneggiata in laboratorio, ed è stato necessario procedere a girare nuovamente e tempestivamente alcune scene, e già questo è bastato a far circolare la voce che il film era nei guai. Questa impressione è stata quindi avvalorata ulteriormente dal fatto che alcune scene devono essere ancora girate, anche se avrebbero dovuto essere terminate insieme al resto della produzione. Si prevede che Singer girerà una sequenza nel deserto nei prossimi due mesi, con ogni probabilità negli Stati Uniti.
Secondo quanto hanno dichiarato i dirigenti dell´United Artists, l´ultimo spostamento di data per uscire nelle sale si giustifica con l´intenzione di isolare "Valkyrie" rispetto alle molte pellicole previste in uscita all´inizio di autunno, periodo affollato per le nuove uscite in vista degli Oscar e di farlo invece uscire in un periodo migliore per il pubblico. Ma come era prevedibile, l´aver fatto slittare l´uscita del film ha scatenato altre voci. Secondo qualcuno, Cruise avrebbe addirittura bisogno di perfezionare il suo accento tedesco (anche se nel film parla inglese dall´inizio alla fine). Singer ha detto di aver già vissuto qualcosa di simile mentre girava "X-Men", ma per quanto riguarda "Valkyrie" aggiunge: «La gente ne resterà sorpresa. Questo film non è affatto ciò che il pubblico si aspetta».
(Copyright New York Times-La Repubblica
Traduzione di Anna Bissanti)