Giuseppe Pullara, Corriere della Sera 3/5/2008, 3 maggio 2008
A Richard Meier è già capitato di veder demolire un suo prestigioso edificio: a settant’anni, nel 2004, a New York è stato abbattuto, per far posto a una costruzione più redditizia, il suo apprezzato Bronx Development Center che costruì a 43 anni
A Richard Meier è già capitato di veder demolire un suo prestigioso edificio: a settant’anni, nel 2004, a New York è stato abbattuto, per far posto a una costruzione più redditizia, il suo apprezzato Bronx Development Center che costruì a 43 anni. Non sarebbe uno shock per l’archistar americana assistere allo smontaggio del «suo» museo dell’Ara Pacis. Del resto, a Roma per secoli si è costruito abbattendo, così come è accaduto per la costruzione «rutelliana» che ha sostituito la teca di Morpurgo. Sisto V, nel 1589, fece demolire il Settizonio, un superbo rudere a tre livelli del III secolo in via S. Gregorio: i marmi permisero di erigere le Quattro Fontane. Ma veramente Alemanno vuole assumere atteggiamenti da Lanzichenecco? Il museo di Meier non gli piace, lo ha detto da tempo. Ma non è credibile che il neo-sindaco voglia andare in giro per la città col block notes facendo l’elenco degli edifici che non gli garbano per poi farli buttar giù. E se fosse così, potremmo aspettarci che metta nel libretto nero anche l’obelisco Mussolini del Foro Italico? E che altro? Giuseppe Pullara