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 2008  maggio 01 Giovedì calendario

Addio all’inventore dell’Lsd il padre dei viaggi psichedelici. Corriere della Sera 1 maggio 2008 I Beatles gli dedicarono una canzone dell’album Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Band: «Lucy in the Sky with Diamonds» (ovvero Lsd); Jim Morrison battezzò il proprio gruppo The Doors in omaggio a Aldous Huxley, lo scrittore che esplorava i fenomeni di espansione della coscienza grazie alle droghe e all’Lsd descrivendoli nel libro The Doors of Perception; Jack Nicholson e Roger Corman, rispettivamente autore del soggetto e regista del film The Trip, ne facevano uso durante la realizzazione della pellicola; Dennis Hopper e Peter Fonda, motociclisti on the road ( Easy Rider), assumono la droga psichedelica in un cimitero di New Orleans in memoria di un compagno di strada morto durante il viaggio

Addio all’inventore dell’Lsd il padre dei viaggi psichedelici. Corriere della Sera 1 maggio 2008 I Beatles gli dedicarono una canzone dell’album Sergeant Pepper’s Lonely Hearts Club Band: «Lucy in the Sky with Diamonds» (ovvero Lsd); Jim Morrison battezzò il proprio gruppo The Doors in omaggio a Aldous Huxley, lo scrittore che esplorava i fenomeni di espansione della coscienza grazie alle droghe e all’Lsd descrivendoli nel libro The Doors of Perception; Jack Nicholson e Roger Corman, rispettivamente autore del soggetto e regista del film The Trip, ne facevano uso durante la realizzazione della pellicola; Dennis Hopper e Peter Fonda, motociclisti on the road ( Easy Rider), assumono la droga psichedelica in un cimitero di New Orleans in memoria di un compagno di strada morto durante il viaggio. Nel ’67, l’Estate dell’amore a San Francisco e dintorni si trasforma in una lunga celebrazione dei riti estatici della sostanza che libera la mente. Tutta la controcultura degli anni Sessanta, insomma, nasce e si sviluppa sotto gli effetti dell’Lsd, un composto dell’acido lisergico scoperto da uno scrupoloso ricercatore svizzero, il dottor Albert Hofmann. Due giorni fa, il 29 aprile, Hofmann è morto a 102 anni nella sua casa di Basilea, la città che nel 2006 gli aveva tributato onori solenni per il centesimo compleanno. In quell’occasione, il vecchio e lucidissimo scienziato aveva detto di provare un’esperienza meravigliosa, quasi una «espansione della coscienza, ottenuta però senza far ricorso all’Lsd ». Lui, il dottor Hofmann, era arrivato molto presto a scoprire gli effetti dei composti dell’acido lisergico. Dopo la laurea in chimica a Zurigo, chiamato dal 1929 a lavorare alla Sandoz, Hofmann isola e sintetizza già nel 1938 la dietilamide dell’acido lisergico (Lsd), ma solo cinque anni dopo la sperimenterà su se stesso. E il suo primo viaggio a base di Lsd’ lo racconterà nell’autobiografia Lsd, il mio bambino difficile, 1980 – e sarà un bad trip, un viaggio allucinante. Tutto avviene nel giro di pochi giorni, tra venerdì 16 e lunedì 19 aprile 1943. Quel venerdì Hofmann, che ha ripreso a lavorare con l’Lsd, deve interrompere le sue ricerche per una serie di strani malesseri. In un primo tempo dà la colpa al cloroformio impiegato, poi invece capisce che a provocare quegli effetti è proprio il composto dell’acido lisergico. E lunedì 19 aprile ne assume 0,25 milligrammi. Subito – ricorderà – soffre di stati di agitazione molto violenti, è iperattivo, ha strane alterazioni della vista tanto da chiedere all’assistente di accompagnarlo a casa. I due vanno in bicicletta e Hofmann corre a una velocità incredibile: quel giorno passa alla storia come «Il giorno della bicicletta ». A casa, sdraiato su un divano, comincia a vedere i muri e gli oggetti intorno dilatarsi, muoversi, assumere forme assurde e minacciose. Anche la vicina di casa che passa a visitarlo gli appare come una strega pericolosa. Si sente dominato dai demoni e incapace di riprendere il controllo di se stesso per lunghe ore, fino al giorno dopo, quando, risvegliandosi, si ritrova in possesso delle sue facoltà. Capisce subito di aver usato una dose eccessiva, e negli esperimenti successivi ridurrà di molto la quantità. Ma comprende anche le possibilità terapeutiche della sua scoperta: quel farmaco – e Hofmann per tutta la vita considererà l’Lsd un farmaco, non una droga – è in grado di aprire le zone oscure della mente, di dilatare la coscienza, di espandere i limiti della percezione. Messo in commercio dalla Sandoz nel 1949 col nome di Delysid, viene impiegato in psichiatria soprattutto in America. Ma proprio in America comincia la fortuna parallela, a tratti sinistra, dell’ Lsd. Si sa, per esempio, che fu usato dalla Cia per alcuni test su soggetti non consapevoli degli effetti del farmaco; che veniva provato come un’arma per condizionare la mente e l’inconscio; che veniva considerato uno strumento efficace nel clima di minacce e pericoli alimentato dalla Guerra Fredda. Ma, contemporaneamente, l’Lsd comincia a diventare il mezzo per espandere le percezioni, una sorta di paradiso artificiale ricercato da quanti (artisti soprattutto) non si riconoscono nella normalità del modo di vita americano. Il profeta di quest’uso psichedelico della nuova sostanza (la parola psichedelico viene usata la prima volta nel 1956) è Timothy Leary, un professore di Harvard, molto vicino agli scrittori della Beat Generation. L’influenza di Leary è enorme, anche dopo la sua espulsione (1966) da Harvard. Ma Hofmann, che lo incontra in Svizzera, non condivide le sue idee e disapprova la sua predicazione. L’arrivo del Lsd a San Francisco nel distretto di Haight-Ashbury coincide con l’esplodere del movimento degli Hippies. Pace e amore, manifesti dai colori violenti e dalle figure allucinate, fiori nei capelli, un’ondata di musica indiana e di rock, costumi variopinti, liberazione sessuale: è la stagione dei Figli dei fiori, della Summer of love (1967) che prepara i movimenti giovanili europei, questi ultimi però molto più politicizzati. Anche se messo fuorilegge nel 1966, l’Lsd segna fortemente la breve stagione dell’America che volta le spalle alla politica ufficiale, dice di no alla guerra in Vietnam, sogna l’amore universale. Il culmine sarà Woodstock, 1969, poi comincerà il declino. Anche per il mito del «viaggio » oltre i confini della mente. Lui, invece, Albert Hofmann cerca di mantenersi molto più serio. Se deve condividere le sue esperienze «acide», lo fa con scrittori importanti: con Ernst Jünger, nel 1951 («abbiamo suonato Mozart», ricorderà), o con Aldous Huxley. Poi, quando il suo farmaco sarà proibito, farà di tutto per difendere l’onestà della sua ricerca. Ma intanto – 1978 – firma uno studio storico, Road to Eleusis, in cui vuol dimostrare che i culti misterici dell’antica Grecia prevedevano l’ingestione di sostanze allucinogene in grado di provocare alterazioni della psiche, stati di trance e di estasi. Anche se compie viaggi in Messico per studiare i funghi dai poteri magici, Hofmann rimane sempre uno scienziato. Che non rinnegherà mai la sua «creatura difficile», ma non vorrà mai confondersi con beatnicks, hippies e altri irregolari. Nel 2006, per la festa dei suoi cent’anni, aveva detto: «Conosco l’Lsd, ma non ho più bisogno di prenderlo. Vi potrei far ricorso solo per necessità, come ha fatto il mio amico Aldous Huxley, malato terminale di un cancro alla gola». Ma non ne ha avuto bisogno: è morto per un attacco di cuore. RANIERI POLESE