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 2008  maggio 01 Giovedì calendario

Torino, col debutto di Martone al teatro arriva anche la Fiat. La repubblica 1 maggio 2008 Il Teatro Stabile di Torino nella prima stagione guidata da Mario Martone incassa il debutto della Fiat come sponsor privato e il ritorno della Provincia fra i sostenitori

Torino, col debutto di Martone al teatro arriva anche la Fiat. La repubblica 1 maggio 2008 Il Teatro Stabile di Torino nella prima stagione guidata da Mario Martone incassa il debutto della Fiat come sponsor privato e il ritorno della Provincia fra i sostenitori. L´organismo presieduto da Evelina Christillin fa il pieno di fiducia e contributi. «C´è il sovrano rispetto di un bilancio di 17 milioni di euro, di cui è garante la "trimurti" formata da me, Martone e il direttore organizzativo Fonsatti - dice la Christillin - e i miei motivi d´orgoglio sono il nuovo direttore (che lavorerà anche per il Teatro Regio e che nel 2009/2010 firmerà una regia nel progetto pluriennale per l´Unità d´Italia), il restauro del teatro Carignano, e il rapporto diretto tra Università e teatro». Il programma è una grande carta geografica fatta di luoghi dedicati. «L´idea è quella di un arcipelago di teatri, di isole con progetti dotati di identità di lavoro e di artisti, con tribù di pubblico che potranno spostarsi da una sala all´altra» spiega Martone. Ecco come s´inquadra, sulla base di sei teatri, la stagione 2008/2009. «Citando produzioni e coproduzioni, l´arco delle proposte inizia affrontando il presente - dice ancora Martone - con un´apertura di Pippo Delbono che alle Limone Fonderie, un´ex fabbrica, farà debuttare una versione apposita del suo La menzogna, un lavoro non commemorativo che a quasi un anno dal rogo della Thyssen approfondisce un pensiero politico, di cui mi sembra che oggi ci sia bisogno. Il culmine della stagione sarà, a maggio 2009, una rappresentazione forte del passato, e al teatro Astra - in un viaggio di riflessioni sul clima europeo contestuale all´Unità d´Italia - Peter Stein lavorerà con un´ampia compagnia a un´edizione leggendaria, alla maniera dei suoi kolossal di culto, dei Demoni di Camus da Dostoevskij, opera antesignana e problematica sul terrorismo, sull´accecamento ideologico». Il cartellone è costituito da più di 50 spettacoli. «Io li sottoscrivo uno per uno. E a infervorarmi è che le platee diventino dei campus. Oltre alla scuola di teatro di Avogadro ci saranno iniziative affidate a torinesi doc: Raffaella Giordano condurrà un corso di danza, Davide Livermore insegnerà ai cantanti, e Guido Davico Bonino curerà una scuola per spettatori». Nella sua strategia c´è attenzione per la città, per il territorio: «Ci tengo a fare un percorso nel teatro di Guido Ceronetti, con l´allestimento dei suoi Misteri di Londra. E abbiamo instaurato una collaborazione col Festival delle Colline Torinesi». Martone accompagna passo passo nella cartina torinese dei teatri. «Il Carignano è dedicato alle tradizioni e alle generazioni dell´attore: lo aprirà in febbraio Gabriele Vacis con l´importante ripristino della sua compagnia in Zio Vanja, e ci saranno, accanto a maturi maestri, anche Servillo e Binasco. Al Gobetti si concentra la drammaturgia italiana, cui è dedicato un corso del Dams. Alle Fonderie Limone avremo anche una tetralogia di Tarantino a cura di Valter Malosti». Il Nuovo sarà «uno spazio per lavori illustri, dalla Bausch a Filumena Marturano di Rosi, cui il Museo del Cinema, in rapporto con lo Stabile, dedicherà una retrospettiva». Infine il Vittoria sarà «tutto per la ricerca, con la cura di Fabrizio Arcuri». RODOLFO DI GIAMMARCO