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 2008  maggio 01 Giovedì calendario

Trenta anni di spam. la Repubblica, venerdì 2 maggio 2008 Sabato lo spam, il tormento di Internet, compierà 30 anni

Trenta anni di spam. la Repubblica, venerdì 2 maggio 2008 Sabato lo spam, il tormento di Internet, compierà 30 anni. Il primo messaggio pubblicitario indesiderato ("spam", in gergo) è stato inviato infatti il 3 maggio 1978 su Arpanet, il network della Difesa Usa: l´antenato di Internet. Nessuno allora avrebbe mai immaginato che questo mostro, nato quasi per caso, sarebbe arrivato oggi a infiltrarsi in ogni forma di comunicazione elettronica. Fino ad affondare i tentacoli - come scoperto di recente - nella criminalità organizzata.u Di questa ingloriosa origine si sa tutto. Un certo Gary Thuerk, americano, mandò un messaggio pubblicitario via mail a 393 destinatari su Arpanet, per parlare dei prodotti della sua azienda di computer, la Digital Equipment Corporation. Non si fece tanti amici e certo non gli giovò: l´azienda ormai è defunta. Ma da allora lo spam ha fatto tanta strada: nel 2008 secondo Radicati Group saranno inviate 164 miliardi di e-mail indesiderate, nel mondo. I filtri anti spam riusciranno a bloccarne meno del 50 per cento. Non c´è solo la mail, però, a tormentare gli utenti: lo spam ama usare anche gli sms, i siti web, qualunque cosa sia connesso a una rete. «L´ultimo fenomeno, emerso con chiarezza quest´anno, è che sul business dello spam ha messo le mani la criminalità organizzata», dice Furio Ercolessi, professore dell´università di Udine e uno dei principali esperti di e-mail in Italia. «Anche in Italia imperversa un gruppo, generatore dello spam: ha relazioni con la mafia». Sono soldi facili: per inviare circa cento milioni di mail spam servono 10.750 dollari e se ne ricavano 300 mila dollari, come ha spiegato una ricerca di Fortinet. Solo una e-mail ogni 100 mila circa si tramuta in acquisto, cioè riesce a convincere l´utente a comprare il prodotto reclamizzato. sufficiente però per sostenere il business: «Di solito ad acquistare sono utenti inesperti: per esempio spendono 200 dollari per pillole di presunto Viagra, contraffatte in India, che costano a chi le vende una decina di dollari», aggiunge Ercolessi. Robaccia pericolosa per la salute, peraltro. Si cerca di vendere di tutto dalle medicine all´elettronica, all´abbigliamento. Lo spam è un male per chi sbuffando deve cancellare le mail, ma soprattutto per chi ci casca e acquista. Ogni tanto qualche re dello spam viene arrestato dall´Fbi e così si scopre che ha raggranellato qualche centinaia di milioni di dollari prima di essere beccato. Le organizzazioni criminali affinano i metodi: arrivano a sfruttare il lavoro umano per i propri scopi. L´ha scoperto questo mese Trend Micro, un´azienda del settore: i criminali informatici impiegano persone pagate 3-4 dollari al giorno, in India, per aggirare i controlli di sicurezza adottati contro lo spam. Si ampliano anche i canali utilizzati: sempre più spesso, i blog, i social network come MySpace diventano ricettacoli di pubblicità. «Ultima novità, lo spam ha infestato anche i video su YouTube», dice Jerome Law, l´esperto in materia presso Trend Micro. Ce ne libereremo mai? «No, possiamo solo limitare il danno», risponde Ercolessi. «Servirebbe un impegno massiccio della polizia a livello internazionale per debellare questi untori di Internet. Ma purtroppo ora ha altre priorità». Alessandra Longo