Roselina Salemi, La Stampa 1/5/2008, 1 maggio 2008
ROSELINA SALEMI
MILANO
Maneggiare i sentimenti è molto pericoloso. Un po’ più che formare un governo e un po’ meno che disinnescare un ordigno nucleare. Chi lo fa, rischia di rimanere ustionato dalle passioni altrui, travolto con drammatica empatia da deliri e depressioni: ingannevole è il cuore sopra ogni cosa. Ma chi ci riesce, come Massimo Gramellini, capace di ascoltare per anni (dieci), storie di strazi e colpi di fulmine, donne ideali che si rivelano sconsigliabili e uomini traditori, ragazzi che cadono da tre metri sopra il cielo e si fanno molto male, restando ciononostante sano di mente, ha lo straordinario privilegio di conoscere il mondo. Quel senso della vita che i filosofi inseguono e i sociologi cercano di spiegare, e in fondo è semplice. All you need is love. Vendittianamente, «tutto quel che sente e che vuole (la gente) è solamente amore».
Così, «Cuori allo specchio», rubrica-salotto e appuntamento domenicale con l’amico-psicologo, diventa una guida ordinata al labirinto delle emozioni, da ieri in libreria (Massimo Gramellini, «Cuori allo specchio», Longanesi). Cento e una storia, trecentocinquanta pagine (ma potevano essere mille), materiale per una dozzina di sceneggiature. Molti, leggendo la vicenda del serial-killer sentimentale (non uccide, ma distrugge le donne) diranno che è un soggetto da fiction. Dentro, però, ci siamo tutti. Il Migliore Amico che «ti voglio bene, ma non ti amo», la Confidente Esausta che «basta dare consigli, asciugare lacrime, reggere moccoli», la Single di Ritorno, il Principe Azzurrognolo, i Depressi Sposi, l’Incompreso, la Moglie Multicorno. E ci sono deliziose invenzioni, le donne Sofà e le donne Toste, la favola dell’Orso e della Ranocchia (un amore impossibile), le citazioni di esperti inesistenti come Languido Bietolone e Piergiacomo Cascamorti, autori di un fantomatico «Dizionario amoroso per maschi perplessi» che sarebbe da scrivere.
C’è la traduzione simultanea in sincerese, la lingua meno parlata al mondo, dei luoghi comuni ricorrenti nell’ipocrisia sentimentale, tipo «Siamo troppo simili» (cioè: «Con te mi annoio»), «Siamo troppo diversi» («Non solo mi annoio, ma mi innervosisco pure»), «Ho paura di legarmi troppo a te» («Non ho nessuna voglia di legarmi a te»), «Non ti merito» («Non ti amo abbastanza per reggere una storia impegnativa come quella che tu vuoi avere con me»). C’è soprattutto, la Teoria del Sonoro, ovvero «eliminare le parole e concentrarsi esclusivamente sui gesti. Per esempio, se una ragazza si fa cento chilometri per venirti a dire che sei un imbecille, l’abolizione del sonoro consente di passare sopra al contenuto del messaggio per scorgere nelle modalità del gesto un segno inequivocabile di passione».
«Cuori allo specchio», sintesi di cinque armadi di lettere (ne arrivano otto-diecimila all’anno e solo una la settimana riceve risposta) dimostra molte altre cose: l’efficacia farmacologica della parola scritta, (sorride Gramellini: «Quando ho un problema mi scrivo delle lettere anch’io»), la necessità di un’ecologia dei sentimenti, la sovraesposizione degli aspetti estremi: sesso senza amore, soldi senza sogni, adolescenza senza illusioni. E invece ci sono ottantenni colti da fulminante passione, ragazzine che raccontano i loro dilemmi su fogli pastello decorati con fiori e gatti, uomini e donne che chiedono soltanto di rimettersi in gioco.
Insomma, viene fuori un «Manifesto delle Persone Normali» con tanto di colonna sonora, da Mina a Battiato. Viene fuori la certezza che parlare al Cuore sia, oltre che pericoloso, una delle cose più serie e difficili da fare, senza offesa per chi studia geometrie non euclidee, forma governi e crea realtà virtuali. Perciò, in questo libro di domande, occhio alle risposte, immediatamente spendibili per amici in crisi, matrimoni vacillanti, single perplessi. Impareremo a capire quando è il caso di prolungare la Quarantena Emotiva («periodo che intercorre fra il momento in cui due amanti si lasciano e quello in cui possono tornare vedersi senza ambiguità e rancori pregressi») a valutare i rischi dell’Effetto Shanghai (una metafora da Carlo Fruttero, per spiegare che un tradimento è perdonabile, ma ammazza la fiducia), a riconoscere le qualità dei sensibili Uomini Femmina. E, rispetto al pragmatismo che affiora nella posta delle riviste femminili, influenzata dal modello «Sex and The City», «Cuori allo specchio» si offre come alternativa anti-ansia, breviario ironico-romantico negli anni dell’amore liquido. Lo dimostra anche la dedica: «A Elisa, che lascia la luce accesa anche quando non c’è».