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 2008  aprile 18 Venerdì calendario

Un alto funzionario di una banca siciliana è al primo giorno di pensione. Potrebbe dormire quanto vuole e invece si sveglia come sempre «alle sei spaccate»: glielo conferma inesorabilmente il suo «ralogio da polso» che sta sul comodino

Un alto funzionario di una banca siciliana è al primo giorno di pensione. Potrebbe dormire quanto vuole e invece si sveglia come sempre «alle sei spaccate»: glielo conferma inesorabilmente il suo «ralogio da polso» che sta sul comodino. Prova a restarsene «ancora tanticchia corcato», ma non ci riesce perché l’ abitudine prevale. Quando si veste lo fa meccanicamente e si ritrova addobbato come se dovesse andare a un consiglio d’ amministrazione: «e invece l’ unica cosa che d’ ora in avanti avrebbe dovuto amministrare era l’ enorme quantità di tempo che aveva a disposizione per non fare nenti di nenti». Questa è la situazione iniziale del protagonista del nuovo racconto di Camilleri. Diventerà un flebile leit-motiv che non corrisponderà però alla realtà narrata, perché l’ uomo, invece, appare subito preso da un gran da fare tutto mentale. Ora che non deve più lavorare, ora che non è costretto ad avere il cervello «protetto» e «imbozzolito» dai doveri professionali, può rivisitare la vita personale e soprattutto il rapporto (ormai spento) con la moglie Adele, la quale - di questo è sicuro - lo tradisce con scrupolosa metodicità. Ma giacché tra lui e lei ci sono venticinque anni di differenza il fatto può essere accettato come naturale. L’ uomo ha sempre saputo che ciò sarebbe accaduto, fin dal primo incontro, quando si trovò davanti, lui vedovo maturo, la vedova fresca fresca di un suo dipendente, cioè «una picciotta di una tale billizza che il dolore e la disperazione del lutto non riuscivano manco a scalfire». Tanto più ne è convinto oggi, quando, con lo spettro davanti di una giornata vuota, vede comparire all’ improvviso la «muliere» «elegantissima e vapororsa» e deve purtroppo constatare quanto, «appena toccata la quarantina», era «addivintata ancora cchiù beddra di quando, dieci anni prima, se l’ era maritata». Il povero marito sa di certo, perché lo ha controllato, che c’ è stato un tradimento con un campione di basket e sa che adesso è in corso una tresca appassionata (in casa sua) con il «cugino» Daniele: «beddro picciotto, avuto, biunno, occhi azzurri, fisico d’ atleta». Ma l’ ex bancario non recrimina più di tanto. Anche lui ha avuto. La moglie con lui «faceva all’ amore totalmente disinibita, con foga travolgente, senza nisciuna vrigogna, disposta alla qualunque, senza avere mai gana di smettere». Tant’ è che «alla fine di ogni nottata, lui era esausto, lei frisca come una rosa». Poi con il passare degli anni «si era reso conto che il corpo di Adele reagiva indipendentemente da ogni sentimento, era una macchina perfetta che si metteva in moto appena si premeva il pulsante giusto e non la smetteva più di funzionare». Lui, invece, dopo qualche annetto aveva incominciato a perdere pian piano più d’ un colpo. C’ è tuttavia qualcosa che lo disturba ed è la percezione di essere un burattino nelle mani della donna. Ciò lo avvilisce e gli crea un sordo risentimento, per quanto controllato dalla «lucidità che sempre lo aveva governato». Adele ha trasformato la casa per acquisire una libertà maggiore e ha costretto il marito a traslocare di stanza in stanza, perché non la disturbi nei suoi maneggi. Ha messo su insomma un teatrino di cui lei diventa l’ invisibile protagonista e lui un ingombro da annullare. A questo l’ uomo non ci sta. Il suo nuovo lavoro allora consisterà nel tentativo di scompigliare il teatrino costruito con destrezza disinvolta dalla donna per continuare a farsi i fatti suoi e insieme per conservare la propria rispettabilità. Lei procura al marito un nuovo lavoro perché stia lontano da casa come prima, lui tergiversa prima di accettare per «addivertirsi tanticchia» e tenere così la moglie (e l’ amante) in apprensione. vero, Adele gli ha sempre confessato, come se recitasse in un melodramma, di avere l’ anima «come un deserto», nel quale non sarebbe mai nata «un’ oasi». Ma il precipitare degli aventi, il galoppare di una malattia subdola che porterà allo stremo il marito sembrano cambiare le cose radicalmente. La donna si prende cura di lui, lo assiste amorevolmente, pratica (o simula) una brusca interruzione di rotta. «Ma com’ era fatta quella fimmina? Possibile che appena si faceva una convinzione su sua mogliere, bastava un gesto di lei per mandare tutto all’ aria?». Il tema debole del libro è questo, ma è sorretto da una leggerezza di racconto che rende tutto meno banale e soprattutto dal linguaggio arguto di Camilleri che si appoggia come al solito su inserzioni dialettali che san creare un malizioso divertimento. PersonaggiL’ autore Andrea Camilleri (all’ anagrafe Andrea Calogero) è nato a Porto Empedocle il 6 settembre 1925 I libri Con «La forma dell’ acqua» crea il commissario Montalbano. Tra i suoi libri più recenti: «Maruzza Musumeci» e «Il campo del vasaio» (Sellerio) ANDREA CAMILLERI Il tailleur grigio MONDADORI PP. 141, 16,50 De Rienzo Giorgio Pagina 46 (11 marzo 2008) - Corriere della Sera