Rosa Serrano, la Repubblica 28/4/2008, pagina 22, 28 aprile 2008
Seconda casa, la carica dei compratori russi. la Repubblica, lunedì 28 aprile 2008 ROMA - Acquisti immobiliari esteri in Italia in controtendenza
Seconda casa, la carica dei compratori russi. la Repubblica, lunedì 28 aprile 2008 ROMA - Acquisti immobiliari esteri in Italia in controtendenza. Mentre calano le compravendite di case da parte delle famiglie italiane, il mercato della seconda casa ha registrato lo scorso anno un aumento degli affari conclusi da stranieri nell´ordine dell´11% (dalle 2800 case del 2006 alle 3.100 di quest´anno) e del 18,6% in termini di fatturato. Questi i dati che emergono dalle rilevazioni effettuate da "Scenari Immobiliari" sull´andamento delle compravendite immobiliari residenziali da parte di famiglie straniere. «Anche se l´Italia non è come la Spagna o la Grecia – spiega Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari – ha però un flusso di acquirenti in crescita costante. Rispetto al 2003 si ha un sostanziale raddoppio degli acquirenti e degli investimenti». La quota più importante di compratori stranieri è rappresentata dagli inglesi che, però, passano dal 45% del 2003 al 31% dello scorso anno. Seguono i tedeschi (dal 22% al 28%) e i russi che registrano un vero e proprio exploit (dal 3% del 2003 al 12% dello 2007). Ci sono due gruppi di compratori russi: la fascia molto alta che compra appartamenti e ville di lusso tra Forte dei Marmi, Costa Smeralda e isole campane e quella bassa che, invece, si concentra tra la riviera romagnola e quella marchigiana. Lo straniero che acquista in Italia ha un budget più alto rispetto al connazionale che compra in Spagna. Se l´importo medio dell´acquisto è di 370 mila euro, il budget può arrivare ad un milione e oltre. Questo perché spesso si comprano casolari o immobili da riattare, e il costo dell´acquisto è solo la prima parte di una spesa che può anche raddoppiare. Cambia però la distribuzione territoriale degli acquisti. Da una tradizionale concentrazione in Toscana-Lazio-Umbria stiamo passando ad una presenza decisamente più nazionale. La Toscana è scesa dal 37% del 2003 al 20% dello scorso anno. Le mete storiche (come il Chianti) costano e l´offerta è scarsa. Il Lazio si mantiene al secondo posto con il 25% del totale. In calo l´Umbria (dal 15% al 10%), mentre si quadruplica la quota della Puglia (dal 3% al 12%) con la forte crescita del "Trullishire", da Alberobello al mare. Boom dell´Abruzzo (1% nel 2003, 6% del 2007) che ha un ingente patrimonio da ristrutturare e a prezzi "accessibili". Rosa Serrano