varie, 29 aprile 2008
GUIDI Silvia
GUIDI Silvia Firenze 24 aprile 1972. Giornalista. Già vice capo della redazione esteri di Libero, dal 2008 redattore della cultura dell’Osservatore Romano(la prima donna assunta dal quotidiano vaticano). «[…] Era stato l’editore in persona, cioè Benedetto XVI, a chiedere al nuovo direttore che sul giornale venisse dato più spazio alle firme femminili. Ma perché Silvia Guidi, perché proprio lei? Galeotta fu la tesi. Silvia si è laureata nel 1998 in Letteratura latina medievale con un lavoro sui commenti ai salmi di Alcuino, il consigliere di Carlo Magno. ”Mentre la mia tesi – racconta il direttore Vian – era un lavoro analogo sui salmi di Attanasio. Una coincidenza incredibile. E poi aveva studiato con Claudio Leonardi, che io stimo moltissimo”. Affinità elettive e accademiche perché Vian, oltre che direttore dell’Osservatore Romano,è anche professore di Filologia patristica all’Università della Sapienza di Roma. Oltre agli studi è anche il lavoro di Silvia a colpire nel segno. Dopo il curriculum in quella cartellina c’è anche qualche numero del Fuoco, la rivista ”poetica e civile” che lei dirige con l’obiettivo di ”alzare lo sguardo verso l’alto, di uscire dai limiti del politicamente corretto nel quale spesso affoga il nostro tempo”. Vian sfoglia quelle pagine, riflette e conclude: ”Può essere proprio la persona giusta per portare aria nuova all’Osservatore Romano”. Un esempio? Tra le proposte fatte da Silvia nel suo periodo di collaborazione c’è stata anche un’intervista. Un’intervista alla badessa di un monastero negli Stati Uniti che era stata fidanzata del cantante Elvis Presley. Non proprio quello che, fino a pochi mesi fa, uno si sarebbe aspettato sul giornale del Papa. [...] voleva fare la ricercatrice all’università ed è diventata giornalista per caso, grazie alla borsa di studio Formenton. A Libero dalla nascita del giornale [...] è ”credente, ma proprio tanto”. Fa parte dei memores domini, l’associazione che riunisce i militanti di Comunione e liberazione che hanno scelto di vivere con dedizione totale a Dio, castità compresa. ”Sì, credo che per il giornale e per la Chiesa questo sia un segno di apertura, di modernità. Ma non cambierò certo la mia personalità per essere accettata”. [...]» (Lorenzo Salvia, ”Corriere della Sera” 29/4/2008).